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Re: Divisione royalties per self-publishing

Enzo_Rossi ha scritto: mar gen 19, 2021 5:55 am La questione per me è uno dei tanti casi controversi della burocrazia italiana, che fatica ad aggiornarsi di pari passo con le evoluzioni.
Se amazon sia editore o meno non sono ancora riuscito a capirlo, ci sono elementi che mi portano a pensare che effettivamente serva la partita IVA, altri che mi portano nella direzione opposta.
In realtà Amazon funziona con due opzioni:

a) fornitore di servizi editoriali, per cui un editore, o un autore self, possono usare la piattaforma come vetrina, possono richiedere il servizio di print on demand e quello di distribuzione dell'opera. In tal caso, il libro reca il marchio dell'editore, o, nel caso del self, nulla oppure un loghetto personalizzato creato dallo stesso autore. In questi casi il contratto stipulato con Amazon è di fornitura di servizi e non viene ceduto alcun diritto di sfruttamento economico del libro. L'autore/editore paga solo per il servizio scelto, mentre il ricavato della vendita è interamente suo (e non è considerato royalty). In tal caso, all'autore serve aprire partita IVA e iscriversi alla camera di commercio.

b) Come editore, per cui Amazon si occupa di tutto ciò che riguarda anche la "produzione" del libro (non so, però, se faccia editing), l'autore trasferisce il diritto di sfruttamento economico dell'opera e percepisce solo le royalties sulla vendita. Il libro avrà il marchio Amazon e il contratto sarà a tutti gli effetti un contratto di edizione. All'autore non servirà aprire partita IVA ecc... e sui proventi verserà al fisco solo ritenuta d'acconto.

Re: Divisione royalties per self-publishing

Lizz ha scritto: lun gen 18, 2021 4:01 pm @ElleryQ Grazie mille per la risposta! Accidenti, che affare complicato! Io pensavo che Amazon risultasse a tutti gli effetti "editore", e che quindi i soldi ricevuti dalle vendite risultassero come royalties provenienti da diritto d'autore.
Se quindi Amazon risulta solo come fornitore di servizi, io dovrei addirittura aprire partita IVA come Commerciante, visto che sto vendendo "prodotti"? Oppure basterebbe la partita iva da libero professionista?
Mi informerò su come funzioni, su Amazon, per i curatori delle opere, però sono sicura che molti degli autori con cui collaborerei non aprirebbero partita iva: forse sarebbe più utile una scrittura privata, ma inizio a pensare che potrebbe essere addirittura più semplice trovare un editore, a questo punto!
Credo proprio che la partita i.v.a. da aprire sia come commerciante. Non so dirti, a questo punto, se quella da libero professionista valga ugualmente.
Se gli altri collaboratori dell'antologia non aprissero partita i.v.a., però, credo che correresti il rischio di una maggiore tassazione per somme che in realtà non percepiresti. Presumo (ma non sono fiscalista), che andresti a complicarti di più la vita, a prescindere dalla scrittura privata che regola i vostri accordi.
Credo che fareste meglio a trovarvi un editore, o a sottoscrivere il contratto editoriale di Amazon (non quello per self, quindi). Se c'è qualcuno, però, che dal punto di vista fiscale può consigliarti più di me, meglio ancora. ;)

Re: Divisione royalties per self-publishing

Enzo_Rossi ha scritto: dom gen 17, 2021 11:12 pm Ciao, ho un problema simile che ho esposto altrove senza successo.
Vorrei devolvere in beneficienza i proventi self del mio libro, pubblicato con il mio account.

Ho cercato nelle guide di Amazon ma non ho trovato nulla, stavo cercando di capire se si potesse fare qualcosa fuori amazon per Regolarizzare, una sorta di fattura (prestazione occasionale nel tuo caso) per poter corrispondere tutto ed evitare calcoli sulle future tasse da scorporare... Ma non ho ancora trovato un modo (nemmeno raccolto idee interessanti, e nemmeno non interessanti a dire il vero 😅) .

Ciao
Nel caso di @Lizz non credo che si possa parlare di ricevuta per prestazione occasionale. Chi pubblica in self deve emettere fattura.
Il self publisher è considerato come un commerciante in proprio e ciò che ricava dalla vendita dei suoi libri è pari ai proventi di un'attività commerciale.
Il contratto che si stipula con la piattaforma, Amazon nel caso citato, non è un contratto di edizione (e questo Amazon lo specifica benissimo), bensì di fornitura di servizi (stampa, spazio promozionale, distribuzione). Alla piattaforma non viene ceduto alcun diritto di sfruttamento economico, che rimane in capo allo stesso autore. Diverso è il caso in cui si pubblichi sotto il marchio Amazon. In tal caso, Amazon diventa l'editore e l'autore percepisce delle normali royalties (e quindi può rilasciare solo ritenuta d'acconto con la riduzione dell'imponibile in base all'età, prevista per tale tipo di proventi).
Il self publisher, invece, dovrebbe aprire partita i.v.a. e iscriversi anche alla camera di commercio. Ciò che percepisce da Amazon, in questo caso, non è paragonabile a "proventi da diritto d'autore", non si tratta di royalties, si tratta di ricavato di una vendita.
Qualche approfondimento qui.
Ora, non avendo mai usato Amazon, non so esattamente se @Lizz , per l'antologia con più autori che desidera pubblicare, debba necessariamente comparire come "curatrice dell'opera" e risultare come tramite degli altri autori per Amazon, o se ogni singolo autore dell'antologia possa stipulare un contratto a sé con la piattaforma, per lo stesso libro ma in percentuale autore (non so se è fattibile, non so se è previsto). In ogni caso, ogni singolo autore dovrebbe aprire partita i.v.a. (e iscriversi alla camera di commercio). Se Lizz dovesse risultare come tramite e "pagare" gli autori, questi dovrebbero pur sempre rilasciarle fattura, non semplice ricevuta con ritenuta, perché lei non è un editore e non sta pagando delle royalties agli altri autori. Il caso del curatore che lavora per una CE è diverso, percepisce uno stipendio, mentre l'autore stipula un contratto di edizione con la CE. O, in alternativa, se non è un dipendente della CE è un normale autore/curatore e stipula un regolare contratto di edizione.
Forse, nel suo caso, sarebbe utile una scrittura privata che regoli i rapporti tra gli autori, dei quali lei risulta rappresentante dinanzi ad Amazon (se l'altra alternativa non è prevista).
Quello che non mi è ben chiaro, @Enzo_Rossi , è il tuo quesito.
In ogni caso, se tu emetti fattura per la somma devoluta in beneficenza, sappi che hai diritto a una detrazione fiscale Irpef del 26% (se non ricordo male la percentuale), nell'eventualità in cui l'ente al quale devolvi il ricavato sia una Onlus.

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