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Re: Marketing, promozione e compagnia

Spero che in questo forum sia possibile una corretta informazione. Non voglio più leggere di autori che devono coprire tutti i ruoli della filiera editoriale, magari pagando di tasca propria senza essere retribuito. Sapete che c'è di talmente nuovo? L'autore scrive, poi, vediamo chi vorrà dargli fiducia
Guarda, corretta informazione l'abbiamo sempre data, sei tu che stai insinuando non so cosa e non so nemmeno perché, onestamente. Anzi, offendi anche velatamente i miei interventi e quelli di altri che stanno provando a dare informazioni (utili o meno lo decide ogni singolo lettore).
Peraltro non abbiamo mai detto che l'autore deve coprire tutti i ruoli dell'editoria, l'hai detto tu.
Io sto dicendo che è consigliabile e utile conoscere (anche e soprattutto per l'autore) ogni ruolo della filiera editoriale... e che bisogna impegnarsi per farne parte. Che si pubblichi in self o con editore, bisogna muoversi anche in prima persona (da soli o in parallelo all'eventuale appoggio dell'editore), altrimenti si farà un bel buco nell'acqua. Se non vuoi leggere queste verità, be', cambia forum. E non lo dico con cattiveria o con spocchia, sto dicendo solo che proprio nello spirito di informazione corretta e completa è giusto che l'autore conosca, o quantomeno sia vagamente consapevole, di ogni passaggio e di ogni lato bello, brutto, marcio o insidioso dell'editoria!

Compresa la promozione, che è una delle cose più sottovalutate dagli autori. Sperare che qualcuno ti dia fiducia e fregarsene del resto non solo è sbagliato, ma è anche un atteggiamento a mio parere incredibilmente ingenuo, da evitare. Altrimenti si rimarrà sempre chiusi nella propria bella cameretta ad aspettare di diventare il prossimo caso editoriale. Succede, certo. Una volta su quante, però?
Altrimenti torniamo ai sogni, a sognare, che tanto non costa nulla... va bene? Forse meglio tornare coi paraocchi.

Voliamo alti col sacro fuoco della scrittura in mano, a mandare testi belli e brutti a destra e a sinistra sperando che "qualcuno dia fiducia" perché porco cavolo io sono un autore e non voglio saperne niente di tutto il resto.
Questo è un atteggiamento utile? Boh. Secondo me no.
Magari sarebbe utile, provo a consigliare, un approccio misto: sognare sì, battagliare per i propri diritti eccome (anche nella promozione da parte degli editori), ma coi piedi per terra, e sapendo bene che nessuno ti regala niente se non ti impegni pure tu, nemmeno nell'editoria, nemmeno nella promozione nello specifico.

@Uanema Apprezzerei poi uno scambio che preveda l'uso delle tue opinioni, invece di stare a citare milioni di persone, siti web o articoli e ubriacare i lettori di pensieri non tuoi. Un consiglio spassionato, ovviamente, poi fai come credi.
Buon proseguimento!

Re: Marketing, promozione e compagnia

No, è la casa editrice che si occupa della promozione del libro, ne abbiamo già parlato nei post precedenti.
@Uanema bisogna usare il condizionale, allo stato attuale dell'editoria italiana:
È la casa editrice che si dovrebbe occupare della promozione del libro.
Poi ci sono realtà che lo fanno e molte altre no.

Re: Marketing, promozione e compagnia

Perdonami, @Uanema, ma non riesco a seguire appieno la logica dei tuoi interventi. Probabilmente perché la vediamo in modo diverso, o quantomeno da prospettive diverse.
Comprendo una fetta della tua e sono d'accordo, ogni autore dovrebbe muoversi per l'obiettivo e le possibilità che ha; questo significa muoversi per niente, poco, tanto o tantissimo, ognuno fa quello che vuole e agisce come meglio crede.
Io sto solo suggerendo che nel mondo di oggi un autore consapevole del mondo che lo circonda dovrebbe muoversi il più possibile e al meglio che può (vale per il self e per la pubblicazione con casa editrice).
Non sei d'accordo? Ok!
Io ho detto la mia, tu la tua :D

Re: Marketing, promozione e compagnia

Cheguevara ha scritto: ven feb 05, 2021 11:55 am Consapevole della realtà sempre, frustrato mai. Rispetto l'opinione di uno che, come te, è direttamente impegnato sia nella costruzione del nuovo forum, che nella fornitura di servizi editoriali, ma non posso accettare l'ironia, quando è fuori posto. Se dissentire dall'andazzo, che è sotto gli occhi di tutti, di un mercato dell'editoria - e servizi collegati - che mette al centro lo scrittore non come creatore di opere da commercializzare, ma come auto-promotore delle vendite e pagatore di tutto ciò che serve per raggiungere l'obiettivo vendita, se dissentire da ciò significa lottare contro i mulini a vento, ben venga Don Chisciotte. E se e quando verrà il tempo del cambiamento, ammesso che io sia ancora tra coloro che popolano questa valle di lacrime, ti farò sapere come la penso in merito.
@Cheguevara non ero ironico, o perlomeno non intendevo esserlo. Se ti ho dato l'impressione di fare ironia (quella della peggior specie) ti chiedo scusa. Con frustrazione identificavo lo stato psichico come da definizione, di mancato appagamento, mancata soddisfazione rispetto, in questo caso, a un sistema che non ti va bene. A te come a tanti altri. Questo sentimento è comprensibile tant'è che io ho anche sottolineato che in linea teorica, se questo fosse un mondo diverso, sarei anche d'accordo.
Non volevo fare alcuna ironia, ma solo guardare alla realtà.
Il dissentire, poi, non è affatto vano in generale; quando ho parlato di "mulini a vento" intendevo cercare di cambiare un mondo che va sempre più verso quella direzione, cioè "metterci la faccia" anche per l'autore. Investire tempo ed energie, in ultimo se ne hai denaro, che aiuta sempre.
Anche la mia frase sul mondo in cambiamento non aveva nessuna ironia: penso, visto quanto hai detto nei tuoi messaggi, che il cambiamento in corso vada in una direzione che a te non piace, e che invece si avvicina molto più a quello che ho spiegato nei messaggi precedenti, cioè la necessità dell'autore di non vedere la scrittura in modo solo romantico. La scrittura non è solo la pura arte creativa (che c'è!), ma è anche sudore, impegno, avere a che fare con il mondo esterno che leggerà quanto si è scritto; creare comunità, farsi conoscere, eccetera. Così funziona oggi.
Tutto qui.

@Uanema ma cosa stai dicendo, argomenti sgraditi a chi? Mah.
Al contrario, io voglio solo suggerire che sì, come dite voi è l'editore che dovrebbe fare tutto e di più in campo di promozione, marketing e compagnia bella. Io sto solo dicendo che nella realtà dei fatti non è così: la micro editoria fa poco, perché ha pochi mezzi. L'editoria più organizzata, invece, purtroppo sta assumendo atteggiamenti sempre più da azienda commerciale (non sto qui a sindacare se sia giusto o meno: anche per me non è lo è del tutto, ma le case editrici sono effettivamente aziende con lavoratori da pagare e utili da creare), quindi spara le sue cartucce solo quando sa che quelle cartucce probabilmente andranno a segno.
E quelli che ne escono sconfitti, in questo sistema, sono gli esordienti.
Che purtroppo, ripeto per l'ennesima volta, sono "costretti" a tirarsi su le maniche, se vogliono emergere in qualche modo.

Giusto o sbagliato? Ognuno ha le sue idee, io sto parlando della realtà dei fatti.

Re: Marketing, promozione e compagnia

@Cheguevara certo, a me i messaggi precedenti parevano una lotta contro i mulini a vento, ma se invece è solo una manifestazione di frustrazione personale consapevole della realtà, ci sta tutta, figurati.
Per cambiare davvero, però, deve cambiare l'editoria, il meccanismo che ne sta alla base, che in Italia è un dinosauro pachidermico ancor più che altrove.
Quel tempo verrà, ma non penso andrà comunque a incontrare i tuoi gusti o la tua idea di editoria, purtroppo...

Re: Marketing, promozione e compagnia

Mi pare si stia andando un po' off topic. Non si parla di marketing, qui? Non di cosa è giusto o è sbagliato che faccia o non faccia un editore, che pur è interessante, magari ne possiamo parlare altrove.
Io sono d'accordo con voi, sarebbe un mondo bellissimo quello in cui l'editore fa tutto da solo e l'autore deve solo focalizzarsi sullo scrivere, farlo bene e consegnare il malloppo quando pronto. Davvero.
Ma non è così e non lo sarà in futuro, mettiamoci una pietra sopra. E non vedo cosa c'entri questo con i consigli agli autori per vendere di più :o

Cerco di riprendere il filo.
La potenza di fuoco relativa al marketing (ufficio stampa e tutto quel che vi gira intorno, compreso marketing online) che possiede una micro casa editrice è pressoché nulla. Può essere forte nel suo territorio e poco più (salvo rare eccezioni).
La potenza di fuoco che invece hanno piccole, medie e grandi case editrici è più sostanziosa, se ci mettiamo non solo l'ufficio stampa più strutturato e professionale ma anche la presenza in libreria. Eppure, questa potenza di fuoco non viene utilizzata a tappeto sugli autori che cura la singola casa editrice, ma al 100% solo sugli autori o autrici di punta. Il resto si becca le briciole.
Se Mondadori (ma potevo dire Giunti, Feltrinelli, eccetera) in una settimana pubblica 10 esordienti e 1 libro di Dan Brown, per dire, su chi credete che punti? Sugli esordienti? :bash:
Purtroppo no...

Da qui viene il discorso di autore "imprenditore di sé stesso" che alcuni, come @Cheguevara , aborriscono. Ci sono però tanti modi per essere "imprenditore di sé stesso". Usiamo un altro modo di dire, usiamo "tanti modi per impegnarsi", se l'imprenditoria è qualcosa che psicologicamente vi dà fastidio.
Aprire un blog e scrivere di quello che si ama non dovrebbe essere qualcosa di terribile per uno scrittore (sta scrivendo, dopotutto!); scegliersi un social più congeniale e condividere la propria passione, pure. Instaurare un rapporto con i propri lettori (già, i libri vengono letti da persone, non da numeri) è così drammatico? Perché rabbrividite al sol pensiero?
Non la vedo questa enorme tragedia...

Re: Marketing, promozione e compagnia

@Cheguevara e @bore_ale
Avete detto tutte cose giuste. Sì, l'autore deve "sbattersi" e sì, deve farlo tanto quanto con la piccola CE, sia con quelle enormi. Vi assicuro che pubblicando con un grande editore cambia poco da quel punto di vista, a meno che non si sia il nuovo caso editoriale (più unico che raro).
Riguardo a questa frase:
Per farlo dovrei necessariamente sottrarre del tempo al mio lavoro.
Beh, sì, questo però va dato per scontato.
Scrivere e guadagnare dalla scrittura è un lavoro, non un hobby! Se ce l'hai come hobby, allora è inevitabile vendere 200 copie in croce, perdonami. Nel mondo e nel sistema editoriale attuale c'è bisogno di prendere la scrittura seriamente, per arrivare da qualche parte, altrimenti è impossibile emergere sulla miriade di scrittori (professionisti e non) che ci sono in giro.
Secondo me bisogna uscire dalla visione romantica dello scrittore che se ne sta a casa a scrivere nelle ore più improbabili e poi pretende di essere pubblicato, servito e riverito per quanto ha scritto. Non è più così (lo è mai stato? Mah... ho i miei dubbi), tanto più nella nostra epoca.

Re: Marketing, promozione e compagnia

@Cheguevara a mio parere però fai un errore non di poco conto: tu consideri che con ogni prodotto bisogni ripartire da zero!
Invece no, una volta creata una comunità affezionata a te come autore, ogni prodotto sarà seguito da quella comunità. Certo, sempre rispetto a quale sia il prodotto (in questo caso genere di libro, storia, ecc.), ma il grosso sarà fatto.
Il problema è cominciare! Vendi 200 copie il primo libro, 300 il secondo, 500 il terzo e così via (si spera). O magari no. Ma se non ci si prova nemmeno... e che non si dica che bisogna poi per forza spendere soldi. Certo, si potrebbe ed è consigliato, perché si avrebbe un vantaggio non da poco. Ma si può anche partire squattrinati!

@bore_ale Gli strumenti validi per promuovere sono sia online che fuori, anche se al giorno d'oggi meglio on line :asd: (mi riferisco al problema Covid).
Puoi usare i social senza alcuna spesa (seguendoli a dovere), puoi usare pubblicità a pagamento su Amazon, Google, Facebook, Instagram eccetera. Puoi lanciare una newsletter, veicolare tramite i suddetti i tuoi contenuti (articoli di blog, racconti, varie) e, se vuoi, la tua persona.
Dal vivo puoi organizzare presentazioni (non le solite pappardelle sul libro, però: quella è l'etichetta del cheppalle senza appello) e partecipare alle fiere. Instaurare contatti, creare rete...

Re: Marketing, promozione e compagnia

@Cheguevara se ne esce impegnandosi in prima persona, creando una comunità affezionata che segua te autore. Questo qualora si abbia un po' di tempo e voglia da spendere.
Questo è un punto molto complesso da trattare, nel manuale che stiamo scrivendo in Dedalo ci abbiamo dedicato una trentina di pagine :asd:
Esistono molte alternative gratuite e altrettante a pagamento per promuovere per bene il proprio prodotto (in questo caso libro).

Questo vale sia per chi pubblica con Casa Editrice sia per chi pubblica in self.

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