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Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Kasimiro ha scritto: "Tutto bene?" 
(l'altro non risponde)
"Se vuoi ne parliamo" 
(ancora nessuna risposta)
"Capisco il tuo stato d'animo, ma devi reagire"
"Lasciami in pace!"
Fondamentale sono d'accordo con @Gualduccig. Come ho già detto, il dialogo non è fatto solo di parole, ma di molte altre cose, e il silenzio può essere una comunicazione molto significativa, per cui la parte descrittiva, le azioni, le espressioni del viso, gli sguardi, sono parte integrante del dialogo. Penso che ci possano essere molto modi per completare il tuo esempio.

"Tutto bene?" 
Gianni continua a mordersi l'unghia del pollice.
"Se vuoi ne parliamo" 
Lui mi guarda come se fossi un extraterrestre.
"Capisco il tuo stato d'animo, ma devi reagire"
"Lasciami in pace!"

Magari non è un gran che, ma è solo per completare il tuo esempio.
In alternativa, se proprio vuoi rappresentare solo il silenzio, potresti utilizzare una formula del genere.

"Tutto bene?" 
"..."
"Se vuoi ne parliamo" 
"..."
"Capisco il tuo stato d'animo, ma devi reagire"
"Lasciami in pace!"

Non mi sembra molto elegante, ma in extremis si può utilizzare con molta parsimonia.

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

@dyskolos @Alba359 @Gualduccig

Vedo che state anticipando uno dei temi di un prossimo Labocontest. Questo mi fa pensare che c'è tanta voglia di confrontarsi e che questa idea sta funzionando. (y)

Ne approfitto per ricordare a voi e a tutti quelli che hanno partecipato fino ad ora a questa discussione e che non hanno ancora aderito formalmente al contest:
@M.T. @Alberto Tosciri @Silverwillow @Ilaris @Luca Canetti
Che, se intendono farlo, hanno tempo fino alle 24 di domani per inviare il messaggio di adesione al topic ufficiale.

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Personalmente, da lettore, trovarmi di fronte un buon dialogo è una cosa che apprezzo molto, ma un dialogo fatto male diventa uno strazio. Insomma, è come se non ci fossero mezze misure.
Uno del difetti più frequenti che ho notato è quello che chiamerei "il dialogo acustico", ovvero quel dialogo fatto solo di parole, senza dare risalto alla parte visiva. I gesti, le espressioni e tutto ciò che è comunicazione non verbale hanno a mio avviso un ruolo altrettanto fondamentale delle parole, e anzi colorano le parole di significati diversi.
Altro problema che ho riscontrato spesso è quello dell'individuazione del parlante. Le formule classiche: << ... >> disse Tizio ... Caio rispose:<< ...>> per un po' vanno bene, ma se il dialogo si prolunga rischiano di diventare ridondanti e ripetitive. Alcuni omettono del tutto tale specificazione fidandosi dell'alternanza botta e risposta; anche qui può funzionare per brevi scambi, ma se il dialogo continua, al decimo passaggio mi sono già perso.
Prima di porci il problema da scrittori, quali sono i dialoghi convincenti che abbiamo letto?

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