Intanto benvenuto al Mezzogiorno d'inchiostro. Sono felice quando vedo qualcuno che si aggiunge alla comitiva.
Tutto ciò che avviene qui ha soprattutto lo scopo di aiutarci a capire come migliorare la nostra scrittura e vedo che hai già ricevuto degli ottimi suggerimenti.
Proverò anch'io a darti le mie impressioni.
Mithrandir ha scritto: Mattia come ogni mattina si alzò dal letto, si vestì, fece colazione ...A parte la ripetizione che ti è già stata fatta notare, eviterei proprio questo tipo di espressione. In questo modo poni la narrazione all'esterno del protagonista, dal punto di vista del narratore onnisciente: qualcuno che sa e racconta che ogni mattina Mattia fa quelle cose. Basta eliminare quell'espressione e il punto di vista cambia: "Mattia si alzò dal letto, si vestì, fece colazione ..." In questo modo sono lì in quel momento e vedo Mattia fare tutto ciò.
Se poi vuoi dare il senso del fatto che tutto quello che sta succedendo è perfettamente normale: ovvero che "è quello che succede ogni mattina", dovresti trovare un modo perché lo si capisca dal comportamento di Mattia, evitando il narratore esterno.
Per quanto riguarda la trama:
Mithrandir ha scritto: Cadde morto, e i suoi compagni dovettero fermarsi per soccorrerlo.Così d'improvviso? Per una pigna in testa?
Poi si scopre che Mattia ha dei poteri speciali di cui egli stesso ignora l'esistenza, ma il fatto che il racconto prenda questa piega improvvisa lascia un po' disorientati.
Il suggerimento è quello della pistola di Cechov. Magari potrebbe comparire prima qualche piccolo indizio che il lettore non collega subito per poi arrivare al colpo di scena che a quel punto non è più così ingiustificato.
Chiudo con le note positive.
Hai una buona padronanza della lingua e della grammatica, (sembra banale, ma credimi che non è sempre così). Questo rende la lettura fluida e piacevole.
Mi auguro che tu ti possa affezionare al nostro contest e di rileggerti presto.