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Re: Trasformare un romanzo in una sceneggiatura

@Silverwillow le indicazioni di @ElleryQ sono alquanto utili.
1. Tu sei lo sceneggiatore e ti è richiesto di non prendere il posto di altri, il Regista decide come inquadrare, il costumista come vestire, lo scenografo come disporre oggetti e strutture, l'attore come recitare. Quindi da te viene la storia, la struttura drammaturgica, luoghi, azioni e dialoghi (e aspetto dei personaggi), non devi descrivere troppo approfonditamente cose e luoghi, né dare indicazioni agli attori (Tony fa una pausa, scrolla il capo, si volta a guardare Milly, poi cammina verso... solo Tony cammina verso).
2. Quella che vorresti scrivere sembra una cosiddetta Spec Script (speculative screenplay) da proporre a qualcuno; non è la sceneggiatura per il girato perciò solo indicazioni di INT./EST LUOGO - GIORNO/NOTTE, Azione e dialoghi.
3. La cosa più semplice per imparare è scaricare le sceneggiature che trovi online in PDF. Avranno qualche differenza da quanto richiesto, ma è un buon modo per capire come muoverti. Ti verranno molti dubbi (ad esempio potresti chiederti se il nome dei personaggi va in maiuscolo solo la prima volta che compaiono, quando deve essere seguito dalle parentesi in cui inserire l'età e l'aspetto); ci sono delle situazioni in cui avrai due personaggi che parlano al telefono in luoghi diversi allora dovrai usare l'ALTERNATE EDITING (in Inglese... io leggo solo sceneggiature in Inglese). Altre situazioni in cui vorrai mettere in evidenza quanto compare nel display del telefono o in un monitor televisivo e poi fare un BACK TO SCENE. 
Nondimeno se sei pratico di un po' di inglese trovi quanto serve online. 
4. La Scuola Holden propone qualche corso. Conosco Federico Favot ed è un ottimo insegnante.
5. Di solito si deve avere un buon Soggetto e un ottimo Trattamento da proporre prima che accettino di leggere la sceneggiatura, perciò puoi iniziare da quelli.
6. I libri migliori a livello teorico - a mio giudizio naturalmente, ma non sono solo in questo - sono Robert McKee con «Story» e John Truby con «Anatomia di una storia».
Spero di esserti stato utile in qualche modo.

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