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Re: [GdP2] Lingue straniere

Ammetto che qualche mese prima questa poesia l’avrei vissuta in maniera completamente diversa, perché da poco conosco le gioie (e i dolori) di vivere con un labrador di dieci mesi, i carri armati che si credono bebé : D Però nella mia esperienza (che sicuramente non è comparabile alla tua professionale!) trovo di poter capire e apprezzare questa poesia un po’ di più nelle sue sfumature, ora che almeno un po’ so com’è la vita con la terza traccia!

Lo stile è davvero particolare, fra il serio e il faceto; quella rima lo impreziosisce e alcune sono davvero riuscite (la finale parlarti/ascoltarti è la mia preferita), mentre il ritmo aiutato dal doppio senario che vedo apparire spesso nei versi dà un’idea cantilenante che ben si amalgama con il tema giocoso e soprattutto con l'io lirico della traccia scelta, ma che di fondo è tutt’altro che superficiale: comunicare fra uomini e animali è fatto di tante incomprensioni e piccoli momenti di vicinanza che non colmano quella difficoltà, ma possono aiutare in qualche modo.
Canis ha scritto: mar mar 21, 2023 2:08 pmTi amo, lo sai, ma lì dà fastidio,
La mano puoi togliere dalla mia schiena?
Ti tocco col naso, vuol dire “ti prego”.
Mi coccoli ora con duplice lena. 
Quel primo verso ha tutto: un'affermazione, ma subito un'avversativa che mette ed entrambe le cose mettono in chiaro l'affetto e il non comprendersi in egual misura. Ed è questa difficoltà a comunicare che viene comunicata da tutta questa prima strofa, così come il tono ironico, ma affettuoso racconta l'amore del cane per il "padrone".
Canis ha scritto: mar mar 21, 2023 2:08 pmMi struscio col corpo per dirti “andiamo”
Non sei al telefono da troppe ore?
Travisi di nuovo, il braccio allunghi,
Mi stringi a te e ti godi il tepore.
Mi piace che questa strofa fa il verso alla prima e si conclude in maniera analoga: il padrone non capisce e si bea della vicinanza del cane le cui richieste e veri bisogno finiscono inascoltati e inosservati dalla distrazione della vita di tutti i giorni. Non saprei dire se sia una nota positiva o meno (o persino dolcemara) la concessione di quel tepore che solo la vicinanza di un animale sa dare.
Canis ha scritto: mar mar 21, 2023 2:08 pmVai verso le chiavi, usciamo, di grazia!
Sbadiglio con tutta la mia impazienza,
Rispondi: “hai sonno? Che pigro cagnone”.
Ignoro e mi accosto per condiscendenza.

Padrone, un istante, rallenta, ho paura,
Andare avanti di là mi spaventa.
Ti salto addosso, così mi capisci?
“Sei sporco, stai giù”, 
                      come vuoi che mi senta…
Ho trovato queste due strofe collegate fra loro, sempre dal tema dell'incomprensione e gli ultimi due versi di entrambe mi sembra siano l'uno compagno dell'altro, nel rapportarsi con il cane e nel non capirlo. Il "come vuoi che mi senta" è molto forte, probabilmente il mio verso preferito del componimento, di quanto è forte, ma al contempo sembra mi sembra quasi di vedere gli occhioni del cane che lo chiedono silenziosamente, che si accosta esattamente come nella stanza prima, ma in maniera completamente diversa.
Canis ha scritto: mar mar 21, 2023 2:08 pmCi sta minacciando, padrone, attento
Quel cane che arriva fissandoci truce.
Perché sgridi me, ho risposto, lo vedi?
Non sempre alla pace il silenzio conduce.
Questa forse è l'unica strofa che mi è sembrata un po' fuori posto, ma potrebbe benissimo essere gusto mio. Trovo che qui si abbozzino tematiche un po' diverse, che esulano dal rapporto cane/uomo e i proiettano verso l'esterno (l'altro cane, il silenzio) e che magari potevano esser sviscerate in qualche verso in più, ma magari è un'impressione mia, perché nonostante tutto il terzo verso è molto carino... anche io sgrido il cane di mia sorella ogni tanto quando non è colpa sua, lo ammetto! (ma mi scuso come posso, giuro!)
Canis ha scritto: mar mar 21, 2023 2:08 pmPortato alle lingue non sono, invero
Se tanta fatica mi costa parlarti.
Ci provo, con tutto me stesso, ci credi?
Ti osservo, almeno saprò ascoltarti.
Vorrei spezzare una lancia in favore della chiusa, sebbene i suggerimenti siano interpretazioni senza dubbio valide! Ma la chiusa mi è piaciuta e racchiude la tematica portante della poesia e una domanda dove lo sforzo è fatto dal punto di vista che non è il nostro, ma che la traccia domanda sia adottato. L'ultimo verso mi piace particolarmente perché "almeno saprò ascoltarti", mi evoca una sensazione diversa, come una connessione più profonda che si connette non all'istante in cui si ascolta, ma al significato profondo di ascoltare. E mi stringe un po' il cuore che qui l'amore del primo verso porti quasi a un'inversione di colpa: forse è colpa mia che non so ascoltarti.

Mi è piaciuta molto questa interpretazione della traccia, si vede che c'è conoscenza e lavoro dietro, ma è fruibile da tutti! E spero che il mio commento non sia stato troppo campato per aria! :D

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