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Re: Tre foto

Ahaha hai ragione sul geranio, mannaggia dovevo stare più attento, ma mi piaceva come immagine xD spero che me la passerai :)
Grazie mille per la lettura e il commento, alla prossima!

Re: Tre foto

Ciao 
@Domenico S. e @Poldo , vi ringrazio molto per il vostro commento e pure per le vostre riflessioni. Molto contento che vi sia piaciuto
Alla prossima

Re: Tre foto

pale star ha scritto: @m.q.s. non conoscevo il tuo stile di scrittura, ma devo dire che non mi sembra di avere avuto difficoltà a immergermi nei pensieri del protagonista. Sarà che vengo da una famiglia in cui mio padre è appassionato di fotografia (ha avuto anche la camera oscura nello sgabuzzino, nella vecchia casa in cui abitavamo), e io a mia volta scatto fotografie, anche se di genere diversissimo dalle sue (io dico sempre che il fotografo bravo in famiglia è lui, ma ci stimiamo molto a vicenda), per cui il modo di pensare della vecchia mi è sembrato subito logico. E' vero, ci sono dei momenti nella vita in cui ti sembra di avere dato tutto e non ti senti più in grado di fotografare, e non per sopraggiunti limiti di età o perchè rischi di essere fuori allenamento. Non so spiegare bene nemmeno io il perchè, forse perchè non ci si sente più in grado di leggere nelle persone (credo che il complimento più bello che mi abbia fatto qualcuno sia stato "hai colto in pieno la mia essenza"), o forse perchè quello che vedi intorno a te è talmente brutto o difficile da capire che non hai neanche voglia di provarci, quindi ti chiudi, ti rifiuti di guardare e decidi di smettere di scattare foto. Il fatto che la vecchia alla fine riesca a scattare di nuovo foto è bellissimo, segno che quei momenti si possono superare, a volte anche senza sapere come ci si riesca, prendendo le cose più come un gioco. 
Io, ad esempio, amo fotografare ma non voglio essere mai fotografata, dico sempre che preferisco stare dalla parte giusta dell'obiettivo (cioè dietro). Uno dei regali più belli che ho ricevuto, qualche anno fa, è stato una vecchia Polaroid. Quando l'ho scartato e ho trovato la Polaroid, sono rimasta letteralmente ferma per cinque minuti buoni a contemplarla come se fossero i gioielli della corona inglese! 
Questo per far capire come la fotografia possa essere, a volte, un qualcosa di totalizzante, che qui è stato reso molto bene dal punto di vista esterno, di una persona che capisce, ma non fino in fondo, la difficoltà della vecchia, e non cerca di risolverla lui direttamente, forse perchè sa che la soluzione arriverà da sè quando sarà il momento. 
A parte il discorso sui significati filosofici della fotografia, lo stile mi ha coinvolto subito, l'ho trovato molto famigliare, proprio il discorso che un compagno da una vita potrebbe fare riguardo la propria donna; anche il silenzio rispettoso (lui sa che lei ha nascosto la macchina, e sa dove l'ha nascosta, ma non dice niente, aspetta) è segno di un rapporto che ha trovato un suo equilibrio nel passare degli anni e che non si è incancrenito per l'abitudine. 
In definitiva, un modo molto originale per analizzare il punto di vista dei fotografi e il loro modo di intendere la fotografia. 
Buongiorno @pale star ,
ti ringrazio moltissimo per il tuo bel commento, e pure per aver condiviso con te questa bella riflessione sulla passione per la fotografia. Contento che tu abbia apprezzato :) 

Re: Tre foto

Plata ha scritto: Ciao m.q.s. Mi sento di darti un consiglio da lettore che ha già letto qualcosa di tuo e ti "conosce". Il tuo incipit serve, anche, a presentarci il narratore e la sua narrazione zoppicante. Io l'avrei resa un po' più scorrevole, avrei messo qualche punto in più per far riprendere fiato e tolto qualche ripetizione.
Per cercare di fare entrare più agevolmente perché il rischio è di stuccare. Una volta dentro il problema diventa un non problema. Spero di essermi spiegato.  Forse ho beccato l'unico refuso non voluto  Molto bello il finale. Adatto, perfetto alla diegesi.
Finale positivo in cui i fiori, i meno consapevoli, [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]periscono. Ancor[/font] più del protagonista che osserva il guizzo della moglie per le foto e soprattutto dell'episodio che vede una riavvicinamento con la figlia. 
Un saluto. 
Ciao @Plata
intanto grazie per esserti fermato a leggere il mio racconto!
Dici bene, utilizzando (o provando a utilizzare) un linguaggio gergale, un po' "sopra le righe", l'incipit serve anche a presentare il personaggio. Che, nelle intenzioni, viene presentato proprio attraverso il suo modo di esprimersi. 
Dunque colgo al volo il consiglio, visto che anche leggendo il commento che precede ho tratto la medesima conclusione: L'inizio va diluito, semplificato. Ti sei spiegato bene, sì :)
Grazie per il tuo tempo, davvero.
Ps grazie anche per la segnalazione del refuso! 

alla prossima
mqs

Re: Tre foto

RicMan ha scritto: Ciao @m.q.s. 
il tuo racconto mi ha sorpreso positivamente, perché mi ha portato da un primo stato, in cui la lettura era resa difficile dai limiti lessicali del protagonista, ad uno in cui, una volta accettato il linguaggio, mi sono abbandonato alla piacevolezza delle situazioni descritte.
Anche la scelta della lunghezza é azzeccata, perché  probabilmente a lungo andare l'uso estensivo di espressioni dialettali si sarebbe fatto sentire.

A rileggerti,
RC
Ciao @RicMan 
grazie per aver letto e lasciato le tue opinioni :) è molto utile ciò che dici, perché ho letto anche nel secondo commento ricevuto che l'inizio è difficoltoso, e dunque il lettore fatica ad andare avanti. Questo non è bene :D 
Grazie di cuore, davvero
Alla prossima
Mqs

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