paolasenzalai ha scritto: Bellissimo racconto @m.q.s. , mi è piaciuto proprio tanto. Ciao.
Re: Tre foto
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- Argomento: Tre foto
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- mer gen 05, 2022 3:12 pm
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paolasenzalai ha scritto: Bellissimo racconto @m.q.s. , mi è piaciuto proprio tanto. Ciao.
pale star ha scritto: @m.q.s. non conoscevo il tuo stile di scrittura, ma devo dire che non mi sembra di avere avuto difficoltà a immergermi nei pensieri del protagonista. Sarà che vengo da una famiglia in cui mio padre è appassionato di fotografia (ha avuto anche la camera oscura nello sgabuzzino, nella vecchia casa in cui abitavamo), e io a mia volta scatto fotografie, anche se di genere diversissimo dalle sue (io dico sempre che il fotografo bravo in famiglia è lui, ma ci stimiamo molto a vicenda), per cui il modo di pensare della vecchia mi è sembrato subito logico. E' vero, ci sono dei momenti nella vita in cui ti sembra di avere dato tutto e non ti senti più in grado di fotografare, e non per sopraggiunti limiti di età o perchè rischi di essere fuori allenamento. Non so spiegare bene nemmeno io il perchè, forse perchè non ci si sente più in grado di leggere nelle persone (credo che il complimento più bello che mi abbia fatto qualcuno sia stato "hai colto in pieno la mia essenza"), o forse perchè quello che vedi intorno a te è talmente brutto o difficile da capire che non hai neanche voglia di provarci, quindi ti chiudi, ti rifiuti di guardare e decidi di smettere di scattare foto. Il fatto che la vecchia alla fine riesca a scattare di nuovo foto è bellissimo, segno che quei momenti si possono superare, a volte anche senza sapere come ci si riesca, prendendo le cose più come un gioco.Buongiorno @pale star ,
Io, ad esempio, amo fotografare ma non voglio essere mai fotografata, dico sempre che preferisco stare dalla parte giusta dell'obiettivo (cioè dietro). Uno dei regali più belli che ho ricevuto, qualche anno fa, è stato una vecchia Polaroid. Quando l'ho scartato e ho trovato la Polaroid, sono rimasta letteralmente ferma per cinque minuti buoni a contemplarla come se fossero i gioielli della corona inglese!
Questo per far capire come la fotografia possa essere, a volte, un qualcosa di totalizzante, che qui è stato reso molto bene dal punto di vista esterno, di una persona che capisce, ma non fino in fondo, la difficoltà della vecchia, e non cerca di risolverla lui direttamente, forse perchè sa che la soluzione arriverà da sè quando sarà il momento.
A parte il discorso sui significati filosofici della fotografia, lo stile mi ha coinvolto subito, l'ho trovato molto famigliare, proprio il discorso che un compagno da una vita potrebbe fare riguardo la propria donna; anche il silenzio rispettoso (lui sa che lei ha nascosto la macchina, e sa dove l'ha nascosta, ma non dice niente, aspetta) è segno di un rapporto che ha trovato un suo equilibrio nel passare degli anni e che non si è incancrenito per l'abitudine.
In definitiva, un modo molto originale per analizzare il punto di vista dei fotografi e il loro modo di intendere la fotografia.
Plata ha scritto: Ciao m.q.s. Mi sento di darti un consiglio da lettore che ha già letto qualcosa di tuo e ti "conosce". Il tuo incipit serve, anche, a presentarci il narratore e la sua narrazione zoppicante. Io l'avrei resa un po' più scorrevole, avrei messo qualche punto in più per far riprendere fiato e tolto qualche ripetizione.Ciao @Plata
Per cercare di fare entrare più agevolmente perché il rischio è di stuccare. Una volta dentro il problema diventa un non problema. Spero di essermi spiegato. Forse ho beccato l'unico refuso non voluto Molto bello il finale. Adatto, perfetto alla diegesi.
Finale positivo in cui i fiori, i meno consapevoli, [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]periscono. Ancor[/font] più del protagonista che osserva il guizzo della moglie per le foto e soprattutto dell'episodio che vede una riavvicinamento con la figlia.
Un saluto.
RicMan ha scritto: Ciao @m.q.s.Ciao @RicMan
il tuo racconto mi ha sorpreso positivamente, perché mi ha portato da un primo stato, in cui la lettura era resa difficile dai limiti lessicali del protagonista, ad uno in cui, una volta accettato il linguaggio, mi sono abbandonato alla piacevolezza delle situazioni descritte.
Anche la scelta della lunghezza é azzeccata, perché probabilmente a lungo andare l'uso estensivo di espressioni dialettali si sarebbe fatto sentire.
A rileggerti,
RC