La ricerca ha trovato 1 risultato

Torna a “Grandi e piccoli”

Re: Grandi e piccoli

ciao @Kikki . Non sono un appassionato di racconti per bambini o giù di lì. Ti lascio volentieri un mio parere.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

«Smettila di chiederlo, lo sai già che non ci puoi andare,» dice  la mamma.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il dialogo tra madre e figlia apre la scena al parco giochi. Io avrei messo " la mamma", risulta più chiaro chi è la voce narrante.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Eva fissa le sue sorelle che corrono su e giù per lo scivolo insieme agli altri bambini.
«Qui ci sono solo i piccoli, mamma,» prova ancora. «Le mie amiche sono nel cortile della scuola. Perché loro sì e io no?»
«Forse loro non sanno che non si può entrare. Forse le loro mamme non gliel’hanno detto.»
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Credo che la scena che proponi sia di comune esperienza. Chi non è mai andato al parco giochi e detto ai propri figli " quel gioco non è per te"?.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Eva ha l’impressione che ci sia qualcosa che mamma non sta dicendo, ma non sa cosa sia. Sbuffa e si appoggia allo schienale della panchina.
«Mi annoio senza le mie amiche.» Mamma non batte ciglio, non la guarda nemmeno. Le sorelle di Eva le gridano di andare a giocare con loro, lei scuote la testa e spera che non insistano. È troppo grande per fare lo scivolo con i bimbi dell’asilo. Non per lo scivolo, quello le piace, sono i bambini a essere troppo piccoli.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In effetti appare evidente che la bambina  voglia fare ancora i giochi dei piccoli, a dimostrazione che non si finisce mai di rimanere tali. 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
  

«Un disastro,» hanno detto i maestri sconsolati. «Cartacce e lattine ovunque. L’altalena è già rotta. Questi giochi sono per i piccoli, non per i grandi.»
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco un'altra scena in cui ci si trova a riguardo le condizioni dei parchi giochi.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La mamma di Eva ha preso l’avvertimento sul serio, così a Eva non è permesso andarci. Perché le sue amiche non hanno paura che le vedano i maestri? Perché non hanno paura che le sgridi la polizia? Perché non hanno paura di essere messe in punizione dai genitori? Eva è certa che se lei entrasse a giocare e venisse scoperta, sua mamma la metterebbe in punizione e si arrabbierebbe molto perché ha disobbedito.
Un momento, però. Se venisse scoperta.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Gli avvertimenti della mamma e il continuo ritornare al gioco non concesso, comincia a essere troppo al centro del racconto, appesantendolo.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Eva pedala lungo il sentiero verso la fontana al centro del parco, da lì girerà a sinistra, fino al cancello principale e uscirà sul marciapiede. La scuola materna è proprio lì a fianco, quindi non è proprio come disobbedire del tutto.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
idem
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
«Ciao, ragazze!» Le sue amiche se ne stanno appollaiate sull’altalena, le gambe attorcigliate fanno pensare che non siano tre, ma una specie di mostro con tre corpi e tre teste.
«Eva! Finalmente! Vieni, ci stai anche tu.»
«Non posso.»
«La mamma non vuole?»
«Hai paura che la polizia ti metta in prigione?»
«Dai, Eva, non fare la fifona, non ci vede nessuno!»
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questa scena rende l'idea che è il " branco" a invogliare Eva alla trasgressione. Però si continua sul solito registro, obbedire o disubbidire.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ci andrò un altro giorno, pensa Eva e mentre pedala verso le altalene le passa il mal di pancia.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il racconto si conclude con un fatto insolito: Eva obbedisce alla mamma. Vi è sicuramente in questo finale, il lancio di un messaggio morale. Il rispetto per l'insegnamento e il rispetto delle regole. Al fine educativo, didattico, il racconto può andare. ma da lettore oramai avanti negli anni, non saprei valutarlo da un  punto di vista diverso. Come detto, è troppo incentrato sul solo fatto di obbedire o disubbidire. Comunque si legge chiaramente e la sua morale è lampante. Ciao e a rileggerti. ;)

Torna a “Grandi e piccoli”