massimopud ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] può una macchina programmata per eseguire dei passaggi logici, cioè per "pensare", raggiungere col tempo l'autocoscienza e prendere decisioni autonome, anche contrastanti con quelle dei suoi creatori? [/font]
Silverwillow ha scritto: Per me non può, per il semplice fatto che viene programmata in anticipo. Non è come un bambino, la cui combinazione genetica imprevedibile e le esperienze personali possono portarlo lontano dai genitori. La programmazione di una tecnologia è decisa in partenza (e ammetto che non mi dispiacerebbe se avesse un margine di sorpresa, ma per quel poco che ho visto finora ne dubito). L'autocoscienza per me è fantascienza
Se la domanda di
@massimopud fosse relativa a Chat GPT la risposta sarebbe "evidentemente no", ma poiché credo che la domanda sia del tutto generale la risposta è sì.
E' interessante invece interessante la risposta di
@Silverwillow perché mostra come la non conoscenza delle tecniche di programmazione più avanzate possa portare a sviluppare idee false. Esiste da parecchi anni una tecnica di programmazione che è proprio basata su un'imitazione della genetica (cfr. la voce "algoritmo genetico" su Wikipedia). In passato ho pure pubblicato articoli scientifici sull'argomento. Il DNA è un insieme di istruzioni codificate nell'acido nucleico come una sequenza
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]delle [/font]quattro basi G, A, T, C. Se vogliamo è un codice. L'idea degli algoritmi genetici è proprio quella di permettere a un codice di "evolversi" attraverso mosse che potremmo chiamare "mutazione casuale", "riproduzione sessuata", "clonazione", per rimanere dentro la metafora biologica. Un programma che usa algoritmi genetici simula una popolazione di stringhe di testo, di solito milioni o miliardi di "individui", ognuna delle quali contiene un codice completo, e li fa evolvere mimando l'evoluzione naturale. In concreto si definisce un funzione detta fitness che misura le prestazioni di ogni "individuo" e assegna maggiori probabilità di sopravvivere agli "individui" più fit, più idonei.
Con questo tipo di programmazione ho potuto trovare soluzioni non banali e a volte inaspettati per parecchi problemi.
In conclusione: il programmatore definisce la fitness come crede opportuno. I limiti sono gli stessi della selezione naturale e, dato che questaa ha prodotto l'autocoscienza in noi umani potrebbe anche farlo per i programmi.
La ragione per cui Chat GPT non mostra segni di autocoscienza è perché sono stati imposti limiti precisi e, credo, non si voglia terrorizzare il Pianeta. Con diversi vincoli di programmazione e tempo sufficiente (mesi o anni) potrebbero "nascere" programmi autocoscienti.