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Re: Grandi e piccoli

Kikki ha scritto: Commento

«Mi annoio senza le mie amiche.» Mamma non batte ciglio, non la guarda nemmeno.
Dopo le virgolette chiuse dovresti andare a capo. Ogni personaggio deve avere uno spazio suo.
Kikki ha scritto: Commento

Un momento, però. Se venisse scoperta.
Qui la ragazzina valuta il rischio e cede all'idea di disobbedire
Kikki ha scritto: Commento

Inforca i pedali, esce dal cancello e copre i metri che la separano dalla scuola. Eva frena e si attacca alla ringhiera con le mani.
«Ciao, ragazze!» Le sue amiche se ne stanno appollaiate sull’altalena, le gambe attorcigliate fanno pensare che non siano tre, ma una specie di mostro con tre corpi e tre teste.
Qui siamo difronte alla scelta
Kikki ha scritto: Commento

«La mamma non vuole?»
«Hai paura che la polizia ti metta in prigione?»
«Dai, Eva, non fare la fifona, non ci vede nessuno!»
La solita "cattiveria" dei bambini che istigano il compagno (in questo caso la compagna) a trasgredire.
Kikki ha scritto: Commento

«Oggi non posso, ragazze, devo badare alle mie sorelle, volevo solo salutarvi.» Eva saluta con la mano, le sue amiche rispondono ridacchiando e poi lei rientra nel parco.
Ci andrò un altro giorno, pensa Eva e mentre pedala verso le altalene le passa il mal di pancia.
Il trionfo di Eva, la sua autodeterminazione. Ormai è lì e potrebbe entrare, ma decide di non disobbedire alla madre, si potrebbe dire per paura, ma il fatto che subito le passi il mal di pancia significa, invece, che ha capito e ha scelto da sé. 
Kikki ha scritto: «Un disastro,» hanno detto i maestri sconsolati. «Cartacce e lattine ovunque. L’altalena è già rotta. Questi giochi sono per i piccoli, non per i grandi.»
Anche questo pezzo ha la sua importanza in un racconto per bambini. Sensibilizzarli al rispetto per le cose altrui è importante. E se Eva rammenta la frase è perché l'ha recepita.

A me è piaciuto, forse  manca di qualche pennellata colorante? O, come sostiene @RicMan, di qualche particolare infantile che possa affascinare di più un lettore bambino? Anche nel racconto precedente ti abbiamo fatto lo stesso appunto, ma capisco bene che gli otto anni sono un'età strana, soprattutto al giorno d'oggi. Non sono un'esperta di racconti per bambini, ma qui credo tu volessi mostrare, come dice il titolo stesso, il rapporto tra grandi e piccoli. E, in tal senso, questo è un racconto educativo e non una favola con gli eroi da cartoneanimato. Quindi direi che va bene. 

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