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Alba359 ha scritto: Leggiamo insieme con le guance che quasi si toccano:Qui, ad esempio, avrei aggiunto qualche dettaglio sullo stato emotivo del protagonista
Alba359 ha scritto: Riesco provare solo gratitudine. Lei è il più bel regalo che la vita possa darmi.E anche qui espanderei, è difficile liquidare un sentimento così complesso in due frasi
Alba359 ha scritto: — Siediti, dai. Parliamo un po’ del tuo viaggio. La Grecia! Io e la mamma abbiamo programmato non so quanti viaggi, alcuni fatti e alcuni rimandati, ma la Grecia… Mai andati. Cos’hai perché non mangi?Questo dialogo funziona meno di quanto potrebbe. Ci sono alcune battute che sono leggermente innaturali e sono evidentemente per dare informazioni al lettore (ad esempio, la Grecia); inoltre avviene tutto un po' troppo rapidamente, con tempi da romanzo più che da vita reale, e forse potresti smorzare questa sensazione intervallando le battute di dialogo con delle azioni compiute dai personaggi, anche per rendere il tutto più vivo e farci "vedere" l'ambiente in cui i due stanno conversando
— Papà, ho paura.
— Paura? Di cosa?
— Il matrimonio, mi spaventa. Continuo a pensare che forse avremmo dovuto convivere per un po’ di tempo. La sorella di Carla si è separata dopo soli sei mesi, ed erano insieme da quattro anni! Ti rendi conto?
— Non pensarci, Luca è un bravo ragazzo, e se lo dico io…
— Si, lo so ma…
— Io e tua madre non ti abbiamo mai raccontato della nostra crisi americana, vero?
— Eh no, quando chiedevo alla mamma del viaggio in America cambiava discorso. Dai, raccontami, parlami di lei.
— La mamma mi perdonerà se ti svelo il suo segreto. Un buon motivo per restare o per tornare insieme si trova sempre, sai?
Alba359 ha scritto: Le sue amiche tornarono, lei no. Mi lasciò senza darmi nessuna spiegazione.Tutta questa parte la cancellerei e la sostituirei con un sommario: quello che fai è ripresentare al lettore sotto forma di dialogo gli eventi che ci hai appena mostrato narrandoli. Non ce n'è bisogno. Basta qualcosa sulla linea del: "Racconto la verità ad Azzurra"
— La mamma? Oddio, non posso crederci!
— Non giudicarla. Era una ragazza molto libera. Sua madre non abitava qui, lei viveva con suo padre e lui era sempre in viaggio. Io non sapevo a chi chiedere sue notizie e le sue amiche, all’inizio, non volevano dirmi niente. Ma dopo mesi di silenzio, Angela, la sua migliore amica, sbottò. Mi disse che viveva con un altro uomo e che non sarebbe più tornata in Italia. Basta, chiuso, non dovevo pensare più a lei.
Riaffiora l’amarezza, trattengo il respiro.
—Papà tutto bene?
— Si, si, fammi bere un po’ d’acqua. Ero quasi rassegnato, quando arrivò un telegramma: Vieni a prendermi, sono sola e senza soldi, Ti amo.
Non credevo che provasse ancora qualcosa per me… Ma è difficile essere razionali in certe situazioni.
— Si, ti capisco.
— Sono partito e l’ho riportata a casa, il resto puoi immaginarlo. Se non fossi andato, tu non saresti qui. Quel viaggio è stato la nostra felicità, non trovi?
Alba359 ha scritto: sul comodino c’è un libro e la sua bambolina portafortuna, prendo anche lei, la metto in tasca ed esco di corsa.Visto l'importanza che ha l'oggetto, che comunque incuriosisce subito, spenderei qualche parola a descriverlo
Un racconto sicuramente forte per quello che lascia al lettore. Io, personalmente, ho empatizzato con Matteo per il gesto che ha fatto - non abbandonare qualcuno nel momento del bisogno - ma meno per essersi fatto illudere a tal modo. Insomma, condivido il gesto, non le intenzioni, sono più per un altruismo disinteressato
![Lol :asd:](./images/smilies/ex-wd/default_asd3ek.gif)
Be', in ogni caso è una storia che tocca l'etica di chi legge. Grandissima
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