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Re: [MI 180] Uomini colpiti

Ciao, ho letto il tuo racconto e mi è piaciuto. 

Ci sono i passaggi temporali da rivedere:
Alberto Tosciri ha scritto: Passò del tempo, ma anche un paio d’anni sono tanti per un bambino.

A una prima lettura il passaggio confonde perché ci si è appena immersi nella storia e non ci si aspetta uno spostamento nel tempo, la frase successiva può aumentare la confusione perché può essere scambiata per una metafora e bisogna continuare la lettura per confermare o no se il passaggio temporale è effettivamente di due anni.
Alberto Tosciri ha scritto: Passò altro tempo.

Non sapendo l'età di Ignazio e avendo come unica similitudine nel testo il passaggio temporale citato sopra, ad una prima lettura ci si aspetta un passaggio temporale di pochi anni; il fatto che nella frase successiva Ignazio stia per diplomarsi destabilizza per qualche istante e fa uscire dalla lettura per chiedersi quanto tempo sia passato effettivamente.
Alberto Tosciri ha scritto: Ignazio era rimasto a bocca aperta, non riuscì nemmeno a fermare un filo di saliva che gli calò sul mento.
Chiuse gli occhi per riprendersi.
Quando li riaprì vide suo padre, alzatosi senza fare rumore, che era andato in mare immergendosi tutto, cosa che non faceva mai non sapendo nuotare.

Anche questo passaggio di semi temporalità va rivisto perché l'azione di chiudere gli occhi per riprendersi fa immaginare un tempo di azione di pochi secondi, risulta strano che suo padre sia riuscito ad alzarsi e sia riuscito ad immergersi completamente in acqua.
Quindi l'immagine che si ricostruisce alla fine del testo è di un ragazzino paralizzato per cinque minuti, con la bocca aperta e gli occhi chiusi stile statua. 
Oltre questi accenni è interessante il racconto del padre di Ignazio e le immagini del loro  dialogo sono vivide al punto da riuscire a seguire tutti i passaggi.
Grazie per il racconto.
Un saluto!

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