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Re: Siccità

Ciao @Marcello

Ancora non mi spiego come mi sia sfuggito questo racconto. Ma davvero una bella storia, ci sono proprio rimasto incantato. È il genere di racconti che prediligo, moderni ma con riferimento a un lontano passato, anche leggendario. Addirittura ai Crociati che manco a dirlo, a parlarne oggi si rischiano strane classificazioni… E poi una storia dove c’è anche una bella ragazza, una santa Vergine al pari di Giovanna d’Arco, che pure lei doveva essere molto bella…
E poi, e poi… niente patemi d’animo di amore sensuale con scene di letto e sesso strafatto e disfatto ma solo scene di amore casto, castissimo, con quel bacio in punta di labbra che ha il sapore del mare… al limite della santità e ben vengano tutti i nudi di donna e di uomo allora, quando nessuna concezione del pensiero e della materialità moderna d’ordinanza li deflora…
Ok scusa la fanatica esaltazione venata da pseudo misticismo, ma starei ore a elogiarti, anche con il palese rischio di piaggeria.
Bellissima questa descrizione di Portogallo rurale, dove veramente in certi posti la vita si è fermata com’era una volta. Molto credibile il personaggio di Simão, nella sua innocente e casta ingenuità.
Mi ha colpito questa Maria che ventenne guida una Harley Davidson, ma ci sta, la cosa è possibile, umanamente parlando.
A dire la verità mi sono accorto quasi subito che le cose stavano prendendo una piega a me congeniale quando la ragazza, pur spogliandosi, non si concede (diciamo così, ottocentescamente…) al primo boy. Ma il tutto accade in un’altra atmosfera, pur essendo ai giorni nostri e la storia assume una connotazione insospettabile e per me molto bella. Sembra che oggi sia la norma descrivere scene di sesso sempre e dovunque e comunque a ogni costo e alla fine tutte le storie di ragazze e ragazzi si assomigliano fino all’estrema noia con sesso estivo e spritz. Ma qui no. So che forse non approverai, ma scene letterarie caste mancano al giorno d’oggi, tanto che quando appaiono suscitano meraviglia, anche se solo in me e in pochi che non osano palesarsi…
È come una ventata di aria pulita, fresca, innocente.
Poi quella leggenda dell’assedio di Lisbona. Andrò a vedere la storia, penso ti sei rifatto a qualche leggenda del posto, ma anche se non fosse così il testo non perderebbe di niente, anzi.
Il prete, padre Alfonso, mi sembra troppo disinteressato alla storia di Simão, evidentemente è allineato con i tempi e non si rende conto o non gli importa se un suo parrocchiano ha avuto una visione o preso un colpo di sole. Si fiderà di più del computer, indubbiamente.
Beh scusa questa mia specie di dissertazione, naturalmente manco ci penso a criticarti sulla scrittura, ma mi sento di farti i miei complimenti e ringraziarti per questa storia che ho gradito moltissimo.

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