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Re: Persona non grata

Marcello ha scritto: Eh, lo faccio soltanto se prima ti metti d'accordo con gli altri partecipanti sul titolo da dare alla nuova discussione, perché sono sicuro che quello che ho in mente io non sarebbe apprezzato da tutti... 
Ho visto dopo ma immaginavo...  :D
Poi, visto che @Cheguevara  è intervenuto con un tanks  gli dedico questa

Re: Persona non grata

@Fraudolente 
Fraudolente ha scritto: Siamo fuori come balconi, ma gli argomenti sono talmente interessanti da indurmi a consigliare al magister @Marcello di trovare un titolo e una collocazione più opportuni. Ricerche analoghe mi hanno "ispirato" ben tre romanzi. Peccato soltanto che a trame (oso...) avvincenti non corrispondesse un autore adeguato.
Si, come non dati ragione... :hm: 
Magari possiamo chiedere di spostare la discussione in una sezione di ricerca cognomi e notizie storiche inerenti anche a località... eccetera. A volte sorgono pure nuove idee per scrivere, hai ragione...  :)
dyskolos ha scritto: Strano. Tòsciri/Tòxiri non mi sembra un cognome siculo, anche perché i cognomi siciliani tendenzialmente non finiscono in -I, ma in -A (Mattarella, Buttitta, Sciascia, Reina…), in -O (Russo, Provenzano, Pirandello, Quasìmodo…) oppure sono tronchi (Zappalà, Cassarà, Cesarò, Virzì…). Però in effetti ci sono cognomi in -I come Brancati, ma sono pochi.
Sembra strano anche a me infatti,  forse era qualcuno di passaggio...

Anche se così allungo la questione a livello più che amatoriale direi specialistico, cosa che non sono, a proposito di rapporti con la Sicilia, da parte di mia madre ricordo una singolare tradizione, sempre nel mio paese e questa volta che non ha a che fare con i cognomi.
Forse sono assurdità, non ho potuto appurare anche perché quasi tutti i vecchi che ne sapevano di più se ne sono andati e i pochi rimasti spesso non ricordano più bene...
Comunque, per farla breve, nel mio paese in occasione di una festa in una chiesa campestre, in onore di Santa Lucia, a questa festa presenziavano come organizzatori, responsabili della "logistica" diciamo così, visto che si era in campagna, delle famiglie ben precise, sempre quelle e non altre per quell'occasione. Famiglie che vantavano una discendenza diretta dai parenti di... Santa Lucia... dei quali faceva parte pure la famiglia di mia madre (uso l'imperfetto perché i miei parenti sono quasi tutti scomparsi e non ho più frequentato il mio paese per le feste, non so se la tradizione sia continuata, ma fino agli anni Cinquanta ne sono certo...) Santa Lucia era di Siracusa e non ho la più pallida idea di come  eventualmente qualche suo parente sia capitato da noi. Sarà una leggenda, ma era avvallata dalla chiesa locale che forse sa qualcosa di più, sempre i preti di una volta intendo, non i preti moderni che hanno ben altro da pensare o da ricercare... Tra l'altro i miei erano sempre devotissimi alla Santa, in particolare le donne. Mi sembra una bella leggenda suggestiva e nient'altro, ma qualcosa ci sarà; perché andare a cercare legami con una Santa così lontana nel tempo? Anche perché non venivano particolari privilegi, a parte forse un segno distintivo sugli abiti della festa, per essere distinguibili, ma tutti lo sapevano.
dyskolos ha scritto: Studiavi arabo? Wow, bellissimo! E per di più ad Amman. Posto, mi dicono, pieno di magia e soprattutto incantevole. Quasi quasi ti invidio.
Sempre mi riprometto di riprendere a studiarlo (nota la traduzione dal sardo... in italiano è sbagliata  :D )

È stato il periodo più bello della mia vita devo dire e se ci stavo ancora un po' forse ci sarei rimasto per sempre. All'epoca parlavo e scrivevo correttamente in arabo classico, ora sono un po' arruginito, ma allora non avevo nessun problema anche perché la lingua mi appassionava moltissimo e tutti i 17 suoni che non esistono nelle lingue occidentali, a detta dei professori arabi madrelingua, io li riproducevo perfettamente perché alcuni erano assimilabili alle più ostiche parlate sarde. Infatti mi chiedevano se avessi radici arabe, anche perché un professore egiziano che mi esaminò (parlava una ventina di lingue, fra cui il latino e insegnava arabo in Vaticano) mi spiegò alcune radici arabe dove probabilmente c'era il suono del mio cognome. Lì una parola non viene analizzata per similitudini con altre ma per comunanza di radici. L'ho sempre trovato affascinante, ma amavo molto dialogare con la gente che incontravo e che non riuscivano a credere che fossi italiano in quanto, dicevano, non ne avevo l'accento e neanche l'atteggiamento. La cosa non mi dispiaceva, a essere sincero...
Quando ero in Giordania mi capitò come nel film "Balla coi lupi" di Kostner. All'inizio ero diffidente e pieno di pregiudizi, dopo non sono più riuscito a pensare come prima e a essere come prima. Provo ancora una grande nostalgia per quella gente meravigliosa e per quei luoghi pieni d'incanto. Tra l'altro, visitando il Giordano nel punto dove da sempre si è stabilito che battezzarono Cristo, si è stabilito da duemila anni... dopo essermi bagnato anche io in quel punto riempii bottiglie di acqua e comprai rosari di legno di ulivo tagliato e lavorato in quel punto, che poi regalai a tutto il parentado tornato in patria.
(Un rosario lo tenni personalmente per me)
Beh, scusatemi tutti davvero se questa mia iniziale discussione ha preso tutt'altri argomenti.

Re: Persona non grata

@dyskolos 
dyskolos ha scritto: Io il tuo cognome l'ho sempre immaginato come Tòsciri, perché anche in siciliano si direbbe così e, prima della riforma ortografica fascista, si scriveva "Toxiri" come in sardo :)
Lo pronunciavano bene e mi faceva piacere e incuriosiva, anche i giordani di Amman dove ho vissuto per un certo periodo, quando studiavo arabo. Ovunque dicessi il mio nome lo ripetevano correttamente.
Mi hai fatto venire in mente una cosa di molti anni fa che mi capitò. Quando fui trasferito a un reparto a Sassari e dovetti presentarmi all’ufficio personale per la registrazione, quando lessero il mio cognome un capitano sassarese mi chiese se fossi siciliano. Dissi di no, che ero sardo e lui disse: Ho avuto un compagno di corso siciliano che aveva cognome Tosciri…
In quegli anni non c’era internet, ma non dimenticai e quando maneggiai la rete feci ricerche, ma non trovai nulla di nulla, ma non mi stupii: anche se cerco sul portale cognomi non c’è quasi niente se non che  in Italia ci sono si e no una cinquantina di persone con questo nome.
In verità qualcosa trovai su uno strano e bellissimo sito  amatoriale siciliano di cui purtroppo non ricordo il nome, forse era un blog (rappresentava collezioni di vecchie foto, manifesti e insegne di mercati e sagre siciliane  con manifesti riferiti ai vari prodotti che si vendevano, molto belli e colorati, e anche disegnati su metallo o alluminio, come quelli esposti nei bar degli anni sessanta che rappresentavano gelati e bibite. In uno di questi vidi il nome tosciri che rappresentava un’aranciata o una granita  amaranto…

A proposito di Craxi… avevo letto da qualche parte, forse una sua biografia, che era un cognome di lontane origini albanesi, come anche Oxa… gli albanesi emigrati in Sicilia e Calabria nel XVI secolo mi pare, tradizioni antiche, bellissime e interessanti, ho visto da poco un documentario sull’argomento, riferito ai paesi di origine albanese in Calabria…

Sempre riferendomi al mio cognome ti dico una cosa strana, particolare di molti cognomi del mio paese.  A quel che so solo del mio paese ma forse anche in altri, non ho avuto modo di appurare, vorrei dedicarmi a studiarne i motivi, ma penso sia arduo. Il cognome è il cognome, ufficiale, e quello c’è per  me e per tutti. Se vogliamo anche il soprannome, e anche quello c’è, per tutti. Spesso ci si individua per soprannomi.  Ma non basta. C’è un altro “cognome” con il quale al mio paese chiamano me e altre famiglie, che non ha nulla a che fare con il cognome dei documenti e con  soprannomi e che non è scritto da nessuna parte. Una cosa molto singolare.

Ho sentito la canzone di Francesca Incudine, interpretata molto bene. Il logudorese/gallurese non sono le mie parlate, ma un po’ le intendo, essendo vissuto una decina d’anni a Sassari.  Sono molto diverse dalle lingue  nuoresi, posso dire anche che fra campidanesi, nuoresi e logudoresi, se ognuno parla il suo linguaggio, si finisce anche per capirsi, ma non è agevolissimo. Si capiscono come i portoghesi  immagino capiscono  gli spagnoli e viceversa se ognuno parla la sua lingua e ci aggiungo anche i francesi. Stesso ceppo, ma trasformato. Qualcosa salta. E poi, tieni presente, ha la sua importanza, considera che anche da noi spesso non corre troppo buon sangue tra nord e sud, nel nostro piccolo…

Ho visto il sito sul quale studi, davvero molto interessante, non lo conoscevo, molto particolareggiato, ci andrò spesso e volentieri.

Per i Tazenda… cantano bene il loro logudorese e giustamente hanno avuto successo  anche se, a mio modesto e ignorante parere, sarebbe stato più bello non mischiarlo  talvolta con l’italiano. Un nuorese non lo farebbe mai. Ma io sono di parte.
Simpatico il filmato dove c’è la coppia di Ollollai…

Re: Persona non grata

Fraudolente ha scritto: Purtroppo il mezzo non consente di sentire la pronuncia particolare della "x" di Toxiri, ma, @Alberto Tosciri , sono un continentale troppo sfacciato se ti chiedo da dove deriva il cognome? Originario della Tuscia?
No sei un continentale simpaticissimo :)
Non posso farti sentire il suono della X ma se incontri un sardo fatti dire come si dice Cixiri (ceci) in campidanese... La lingua tocca il palato, ma non completamente, il tanto per fare uscire una sorta di fruscio ronzante...  :D da unire alle altre lettere... Però non è il mio caso, non ho la X.
Ho cercato di fare ricerche sul mio cognome, anche riguardo alla Tuscia, agli Etruschi e oltre, ma su internet, per quanto abbia cercato, non ho trovato notizie molto utili o certe, per quanto ci siano assonanze e suggestioni che vorrei approfondire. Ho cercato moltissimo, ho trovato qualcosa di simile in un registro di epoca spagnola del XVI secolo, un capitolo di Grazia dei marchesi di Quirra, feudatari dei luoghi dove ora abito dove risulta un Nicolaum Tokeri... addetto ai rendiconti dei feudatari, ma poco altro.
I cognomi cambiano nelle trascrizioni, nei secoli, nelle pronunce... 
Sto a fare ricerche e dovevo andare alla diocesi dove sono conservati i Quinque Libri delle parrocchie istituiti dal XVI secolo  nelle chiese cattoliche dove sono scritti nascite, comunioni, cresime, matrimoni e morti, ma con la pandemia ho dovuto stoppare le ricerche, perché devo muovermi, chiedere permessi alla diocesi, andare in una città diversa, entrare in uffici...  Una cosa semplice oggi è complessa... Alcuni non capiscono perché voglia cercare, mi hanno anche detto che a un certo punto quei libri oltre a diciture latine sono pure scritti in spagnolo... ma io ho molta pazienza. La genealogia è una materia affascinante.

Re: Persona non grata

Marcello ha scritto: Non lo avrei mai immaginato... 
Ehh... da bambino ho abitato in città diverse dal mio paese d'origine e fin dall'asilo, elementari, medie e liceo e poi sotto le armi non ti dico quante volte a sgolarmi con tutti, insegnanti e compagni e colleghi su come si doveva pronunciare il mio cognome... Non c'era verso e poi lo facevano anche apposta...  :)
Oggi sono a casa e non ho problemi. Ma se devo dare il mio cognome a qualcuno che deve scriverlo  mi chiedono o devo specificare se si scrive con sc o con x.  Solo nel paese dei miei genitori non c'è bisogno, non sarei di lì se avessi la x... (fa pure rima)  :D
Perché nel mio caso uno non vale l'altro... :D

Re: Persona non grata

@dyskolos  @Fraudolente 

"gli" è giusto come grammatica davanti a pneumatici ma, bisogna confessare, è brutto brutto...  :D
sembra un ostacolo al fluire della parola... 

@dyskolos 
Ah guarda, per gli accenti riferiti alla Sardegna, come sono pronunciati dai "continentali" noi  Sardi abbiamo quasi smesso di arrabbiarci (non sempre) e ridiamo...
Ti potrei fare mille esempi, ti potrei dire solo del mio cognome Tosciri, che si scrive senza accento ma l'accento cade sulla o, Tòsciri. Ho combattuto per decenni per non farmi chiamare Toscìri, anche con persone "istruite" che  mi dicevano che in italiano l'accento cade sulla seconda vocale, al che io non ho nulla da obiettare, non ho approfondito, ma un conto è l'italiano e un conto è il sardo e in sardo l'accento non è così.  E poi il mio cognome ha anche una variante, Toxiri, (sono cognomi antichissimi) che si pronuncia sempre con l'accento sulla prima o e la x diversa da sc, un x  tipica "sarda" che solo i sardi sanno pronunciare... Infatti, ti racconto un fatto storico realmente accaduto a Cagliari durante la rivolta contro i Savoia nel 1794, quando i sardi cacciarono (anche se per poco) i piemontesi dalla Sardegna, si diedero a dar loro la caccia per costringerli a imbarcarsi sulle navi e ad andarsene. Alcuni piemontesi si mischiarono alla popolazione, sperando di non essere individuati. Quando la cosa si seppe i miliziani e i popolani sardi fermavano i sospetti e ingiungevano loro di pronunciare la parola "cixiri" (ceci). Quella benedetta x li tradì tutti, nessuno era in grado di pronunciarla correttamente come un sardo...   :D

Poi non ti dico come pronunciano i nomi di certi nostri antichi paesi e località, però capisco la difficoltà... sono nomi che risalgono ai nuragici e anche prima... te ne dico solo un paio... Noragugume, Ollollai, Gonnosfanadiga, Paulilatino, Putifigari, Buddusò... Galtellì, Gonnosnò.. (questi ultimi hanno già l'accento di loro...) e una moltitudine di altri... per tacere delle località isolate di campagna, nomi ultra arcaici, antichissimi, prediluviani...  :D

Re: Persona non grata

@dizigrino   @Marcello

Ah va bene,  quindi mi sbagliavo in pieno  :D
Preferivo sentire che uno non fosse gradito anziché non fosse grato...  :P
È un po' come sentire "gli pneumatici", che grammaticalmente è giusto, ma ogni volta che lo sento in televisione sto male...  :P

Persona non grata

Ogni tanto sento dire in televisione, da giornalisti che presumo abbiano una laurea in qualcosa, che  il personaggio Tizio o Caio è stato respinto alla frontiera di qualche nazione o gli è stato impedito di entrare in un dato luogo in quanto persona non "grata".
Mi piacerebbe sapere se si tratta di una stupida interpretazione come l'avverbio piuttosto o se ho capito male io.
Secondo il mio modo di interpretare, se sbaglio ditemelo, una nazione, un'istituzione o quant'altro possono impedire a una persona (o anche più) di non entrare nei loro confini in quanto persone non "gradite", vuoi per motivi politici, religiosi, giuridici, ideologici e altro. Cioè le istituzioni di un luogo reputano che quella persona sia dannosa, inopportuna o pericolosa per loro e pertanto, per evitare provvedimenti giudiziari non  gradiscono che vi abbia accesso. La persona non è "gradita".

Ora, secondo me, se una persona non è gradita il concetto è chiaro. Qualcuno non la vuole, la respinge.

Ma se non fanno entrare una persona perché questa persona non è "grata", mi vengono innumerevoli dubbi. Di che cosa non dovrebbe essere grata questa persona perché ad esempio le si impedisca di entrare al Louvre? Non è grata per la visione di tanti quadri? Oppure perché una persona viene respinta alla frontiera di uno stato perché persona non grata? Non ringrazia quello stato di che cosa?
Può darsi che sbaglio, ripeto. Ma io sapevo che se non sono grato di un favore sono un ingrato, al limite un maleducato.

Nel vocabolario  alla voce grato c'è scritto: Che mantiene ricordo costante e cordiale del beneficio ricevuto: ti sono grato di quanto hai fatto per me; spesso in formule di cortesia (le sarò veramente grato se vorrà rispondermi), talvolta anche con una sfumatura di risentimento. (vi sarei grato se cessaste di molestarmi).

Alla voce ingrato: Che non risponde con la gratitudine al bene ricevuto: essere ingrato verso i genitori, i maestri; ingrato di animo, di cuore... 

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