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Re: [MI154] Il decadimento del falso vuoto

Mina ha scritto:
Presa la rincorsa, mi sono aggrappata alla rete con un salto e l’ho scavalcata.

Riformulerei solo per una questione di gusto: Ho preso la rincorsa e con un salto mi sono aggrappata alla rete per poi scavalcarla.

Alle mie spalle, sempre più persone si radunavano alla recinzione, ma solo una piccola parte riusciva a passare perché la agitavano e si tiravano giù l’un l’altro nel tentativo di uscire per primi.

si radunavano alla recinzione e la agitavano, tirandosi giù l'un l'altro nel tentativo di uscire per primi. Solo una piccola parte riusciva a passare.

e dietro di loro il vuoto avanzava. Ho dato loro le spalle, ricacciando indietro le lacrime, e ho iniziato a correre.

Ripetizione dietro/indietro.

Un’auto ha inchiodato quando gli ho tagliato la strada, e l’autista mi ha suonato il clacson,

Mi ha suonato il clacson è bruttino

 Ha cercato di fare manovra, ma per il panico si è schiantato contro un albero.

a causa del panico, o ancora meglio in preda al panico

Mi sono voltata brevemente a guardarlo mentre scendeva dalla portiera,

non credo ci si possa voltare più o meno brevemente, l'avverbio associalo a guardare e magari usane un altro (tipo mi sono voltata a guardarlo velocemente)

 le scarpe da corsa picchiavano con regolarità sul marciapiede; 

taglia da corsa 

 Ero nata per correre, mi ripetevo, sarebbe andato tutto bene.

Mi piace, ricorda una caratteristica importante del personaggio

«Non c’erano parole che avrebbero messo a posto le cose, solo le gambe potevano.

Anche questa mi piace

 Ma per quanto sono veloce, non posso esserlo più del destino.
È un istante quello in cui mi fermo e realizzo che il vuoto non è più solo dietro di me, ma è anche davanti, è anche a lato, e si avvicina.

e questa ancora di più.

 Vorrei avere qualche ultimo pensiero profondo, un’eredità da lasciare al mondo, ma


Finale malandrino (e io che malandrino sono e soprattutto ti conosco ammetto che me lo aspettavo). L'unico possibile.
       In fisica quantistica, un falso vuoto è un vuoto ipotetico che è metastabile: è stabile, ma...

Non c'ho capito un cavolo ma sembra roba figa. :)
Ciao Minuccio, non ci si legge da un bel po' (per colpa mia) ed è un peccato. 
Non sei mai banale, e anche stavolta hai colto nel segno con un'idea allo stesso tempo semplice e interessante. Il vuoto che avanza non è certo nuovo come elemento narrativo, ma tu lo hai inserito molto bene combinandolo al tema della corsa, intesa come fuga per la sopravvivenza della protagonista che però diventa esempio dell'umanità intera. Dal particolare al generale.
La scrittura l'ho trovata ben calibrata e corretta, infatti ti ho segnalato cose si poco conto e semplici correzioni stilistiche. Forse mi hai fatto un po' impazzire con l'uso del passato prossimo (che non amo particolarmente).
Sul finale ho già detto. Me lo aspettavo a un certo punto, ma ho apprezzato ugualmente. Non bisogna per forza stupire per essere d'effetto, no? 
Niente, vittoria meritata, sempre "folle" al punto giusto e con l'interessante mix di freschezza giovanile e sapienza scientifica che ti contraddistingue. Bravo e alla prossima ( speriamo al più presto).
P.s. ho scritto sulla traccia della fobia, se riesco a tagliare all'incirca cinquemila caratteri... ;)

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