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Re: [Lab10] Il vento dell'est

Caro @bestseller2020 

ho letto il tuo pezzo, anche se solo la parola  guerra mi provoca l'orticaria ma noi esseri umani siamo circondati dai conflitti. Per quello che riguarda lo stile e il modo di raccontare, anche se lontano dalle mie preferenze, mi è stato congeniale. Troppe volte, secondo me, è stato ripetuto a lavoro. Una scelta, la tua, di un linguaggio adatto al personaggio o un caso? Chiarirai se ne avrai voglia. Ho dedotto, personalmente e da altri tuoi testi, la tendenza a occuparti di vicende che animano la nostra vita. Anche questo un caso o una costante? Nel momento in cui leggo non mi preoccupo di eventuali incongruenze nella narrazione. Mi  interessa più il tema trattato e il motivo che sta dietro, non so se sono stata chiara...
Anche la grammatica, il ritmo, la conduzione, insomma la maniera di esporre certo contano ma, secondo me, la trama è più importante. L'argomento scelto denota sicuramente una sensibilità non comune. Non sono qui per giudicare la persona: tengo gli ambiti ben separati tra autore e  vita, tra modo di esprimersi e scelta di condurla. Il testo mi ha dato l'impressione che tutti gli scontri siano uguali e leggo, dal finale, la speranza di guardare avanti e, in quella nascita, un lasciar indietro le brutture che costellano la nostra società. 

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