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Pulsar ha scritto: «Sembrava una montagna da scalare, eppure ci siamo: gli sforzi degli ultimi cinque anni stanno finalmente per concretizzarsi!»
La metafora è chiara, però se entriamo nello specifico della frase, scalare una montagna potrebbe essere un piacere per molti e anche poco impegnativa se dotati di un buon fisico. Magari avrei trovato un paragone più ardito, non so, scalare l'Everest (senza bombole) o attraversare l'oceano a remi (lo ha anche fatto un italiano). Pardon, sono brutti esempi. Forse per non complicarsi la vita si potrebbe iniziare con: Ci siamo: gli sforzi degli ultimi cinque anni... Cinque anni rendono già abbastanza la difficoltà dell'impresa.
Pulsar ha scritto: Il leader dell’Unione degli Stati Occidentali annuì.
Interessante, lascia spazio a varie ipotesi.
Pulsar ha scritto: Capisco che è chiederle molto, tra l’altro, come può immaginare, non ci sarà alcuna conferenza stampa, ma noi... ci terremmo davvero molto!» Non ci vedo il punto esclamativo finale
Pulsar ha scritto: Il Presidente premette un pulsante sulla scrivania sbloccando la serratura.
«I vostri caffè».
Eh... il caffè non tramonta mai.
Pulsar ha scritto: «Dovremmo farla ridipingere di color argento: almeno si noterebbero di meno gli effetti dell'acido» commentò il Presidente. Fece per riprendere il pannello pieghevole quando il suo sguardo fu attratto dalla sagoma scura della prima grande cupola.
Erano decenni che si ricorreva alle coltivazioni idroponiche all'interno di quella specie di serre immense: il terreno, contaminato ed insterilito dalle piogge acide non offriva più sufficienti garanzie.
Scrutò il paesaggio fin dove arrivava il suo sguardo. Non un albero, un arbusto verde, solo terra grigia.
Grigia come la pelle di un cadavere.
Con quella triste visione negli occhi, decise di tornare alle proprie attività.
Bella descrizione apocalittica.
Pulsar ha scritto: Come sospesa su quel sontuoso drappo azzurro venato di bianco che era l’atmosfera del pianeta, la gigantesca infrastruttura industriale, un’autentica fabbrica nello spazio, sembrava fragile come una cannicciata di giunchi abbandonata su un corso d’acqua impetuoso. Nella cavità interna, l’Arca, vanto dell’ingegneria umana, sonnecchiava in attesa di ricevere il suo cuore pulsante.
Bello.
Pulsar ha scritto: La piccola fiammiferaia... Lo hai mai letto? Cosa significa questo libro per te?» la incalzò il Presidente.
Alyssa inspirò a fondo; un'ombra sembrò rabbuiarne lo sguardo.
«Questa storia ce la leggevano all'orfanotrofio. Ci dicevano che dovevamo considerarci fortunati: come la ragazzina della favola, non tutti i bambini senza un padre e una madre avevano un tetto sulla testa».
«Già...» con un plop il volume nelle mani del Presidente si chiuse. «Proprio fortunata».
Rimase immobile e silenzioso per un istante poi allungò il libro verso la ragazza. «È tuo!» Le sorrise «Sono certo che a leggerlo adesso avrà un sapore diverso» sembrò avesse finito poi aggiunse «Anche se nella vita avrai altri momenti bui, ricorda di non perdere mai la speranza».
Noto un certo sarcasmo. Fossi stato in lei glielo avrei lanciato addosso. Una storia di una tristezza inaudita. In più per una che è vissuta all'orfanotrofio... Poi parlare di speranza per un pianeta che ha i giorni contati, vabbè anni.
Pulsar ha scritto: Mi misi alla sua ricerca, ma le tracce che portavano a lei sembravano perdersi in un groviglio inestricabile di orfanotrofi, case famiglia e affidamenti provvisori. Almeno, fino a quest’anno quando finalmente l’ho rintracciata. Alyssa, appunto».
Penso che qui sarebbe stato interessante sapere come ha fatto a ritrovarla. In un'epoca futura ci si poteva sbizzarrire.
Pulsar ha scritto: Alyssa era frastornata. Il leggero tremolio che la cullava fin da quando erano partiti non era riuscito a placare il caos delle sue emozioni. Era triste, spaventata, furiosa, sollevata: in una parola, frastornata.
Lo fai già presente all'inizio. Troverei un sinonimo.
Parto subito dal finale @Pulsar a caldo. Ho l'impressione che si spenga un po' nel nulla, ma forse è voluto. Pensandoci bene, in fondo, c'è un'attinenza con la piccola fiammiferaia. Anche lei finisce in cielo per poter essere finalmente felice. (che malinconia, mi rifiutavo di leggerla anche ai miei figli). Riesci a trasmettere in modo verosimile i preparativi, con le varie accezioni tecniche, dell'arca Hope (pecepisco anche qui un velo di sarcasmo). Un bel racconto scritto bene, con una scrittura fresca e scorrevole. Con delle punte delicate riguardo al pensiero dei libri, a parte il loro valore commerciale sul mercato. Ma si sa, la natura dell'uomo è improntata sul guadagno. E sarà stato anche questo il motivo dell'imminente estinzione sulla terra. Una visione che poi non è così fantascientifica.
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- lun apr 29, 2024 7:51 pm
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