maxgiglio ha scritto: Capisco voler imitare la sinteticità del grande Campanile, ma quando c'è trippa per gatti, facciamoli mangiare, povere bestie.Eh, lo so, altri buontemponi mi avevano suggerito che, visto il gelo che scende sulla sala, il finale poteva essere con i gommisti che montavano le gomme da neve e se ne andavano in silenzio e magari ci si poteva infilare anche un gommista interista che avrebbe montato le W Inter; però era un omaggio alle Tragedie in due battute, facendone cinque ho già sforato.
ha scritto:maxgiglioSpero tu possa apprezzare il mio commento e possa prenderlo come stimolo. L'umorismo è una cosa seria.Be', certo che apprezzo, anch'io avrei pretese umoristiche, ma l'umorismo è il genere letterario al tempo stesso più difficile e più snobbato, pochissimi gli autori davvero bravi nel panorama italiano, per me i migliori del '900 sono stati Campanile, Manganelli e a modo suo (molto a modo suo) Gadda. Però il mio preferito in assoluto è di gran lunga Wodehouse.
Chiudo proponendoti "Gli asparagi e l'immortalità dell'anima" (non citato nei commenti precedenti) e di partecipare ai miei "Giochi di lingua" pubblicato in Agorà.
Grazie della riesumazione, a risentirci.