La ricerca ha trovato 7 risultati

Torna a “Femminile e professioni”

Re: Femminile e professioni

dyskolos ha scritto: ven dic 03, 2021 1:32 pmle femmine di squalo sono le squale, no? No, anzi, visto che c'è gallo --> gallina, possiamo fare squalo --> squalina. Oppure togliamo le alterazioni e facciamo gallo --> galla.
Eh, però qui sorgono complicazioni: com'è che il gallo e la gallina da morti (e da cotti) diventano entrambi "pollo" al maschile? Sarà perché si sono fatti fregare come polli? Se è così, si adombra forse sottilmente che è proprio del genere maschile farsi fregare?
Sembriamo trovare conferma in questi sospetti nel fatto che anche agnelli e agnelle si tramutano in abbacchi, una volta divenuti cadaveri abilmente camuffati dai cuochi.
Ci smentisce però la mutazione di porcellini e porcelline arrostiti, che finiscono sul menu al femminile.

Mah, insomma, i dubbi restano, ma c'è della carne al fuoco su cui riflettere.

Re: Femminile e professioni

dyskolos ha scritto: mar nov 30, 2021 11:27 amL'uso vince su tutto.
Comunque alla fine queste cinque parole magiche sono l'unica certezza. 
Che le parole ci piacciano o meno, che vengano calate dall'alto o salgano dal basso o arrivino lateralmente, sarà l'uso o il non uso a decretarne il destino, e il loro "successo" ha una buona dose di imprevedibilità perché la lingua - come la scrittura - non è qualcosa di puramente logico, ma è una mescolanza di razionale e irrazionale, legata al momento storico, al benessere o malessere di un'epoca, al suo dinamismo o alla sua staticità, alla capacità d'influenza dei media, del cinema, dei libri (quest'ultima sempre meno, mi sa), etc.

Re: Femminile e professioni

Parlando da profano, non sarà che alla base di tutto c'è una una motivazione psicologica?

Prendiamo l'esempio fatto sopra ispettrice/commissaria. Il passaggio da ispettore a ispettrice non suscita obiezioni, quello da commissario a commissaria desta qualche perplessità. 
Considerata l'affinità tra le due professioni, è assurdo pensare che questa differenza di opinione sia legata alla natura del lavoro a cui ci si riferisce, per cui non ci si trova davanti a un pregiudizio di tipo sessista, ma è una obiezione esclusivamente linguistica. 
Però se per ipotesi modificassimo ispettrice in ispettora, riaffiorerebbe subito qualche perplessità.
La stessa situazione si ripropone in altri esempi: si usano e si accettano da sempre (o almeno da molto tempo) le forme dottoressa e professoressa, non sono entrate nell'uso dottora e professora.
Sembrerebbe che il semplice automatismo di volgere il maschile in femminile con il passaggio da una "o" a una "a" sia percepito da molti quasi come uno scimmiottamento, un'imitazione un po' caricaturale della forma maschile, mentre quando la differenza è più marcata pare non esserci quasi mai nessun problema.

Re: Femminile e professioni

swetty ha scritto: lun nov 29, 2021 2:10 amDetto questo, a me sembra una pericolosa deriva quella di voler imporre un cambiamento linguistico di tale portata. Le lingue sono oggetti complicati, e manovrarle dall'alto è sempre un atto di hybris. Un conto è quello che ognuno di noi fa come singolo, ma cercare di imporre una riforma è creazione di una neolingua, per quanto a fin di bene, che non si può sapere dove porti, soprattutto se chi la propugna non è in grado di vedere che esistono condizioni di vita e ambientali molto diverse dalle sue.
Più che pericolosa, è inutile. La lingua ha molte affinità con il mondo della natura e si evolve con meccanismi simili: mutazioni spontanee (o anche indotte), sopravvivenza del più adatto, etc. 

Sopravvivono le parole e le espressioni che per varie ragioni, non sempre razionali o condivisibili (vedi il famigerato "piuttosto che" di cui si parlava in altra discussione) fanno breccia nella maggior parte delle persone e diventano gradualmente da minoritarie e censurate a dominanti e ufficiali. 

Forse non è lontano il giorno in cui la SS. Treccani imporrà l'uso di "commissaria", sbaragliando la resistenza di Marcello e delle ultime bande di renitenti. 

Re: Femminile e professioni

ivalibri ha scritto: Ma sei davvero convinto che il mondo sia in mani nostre?
Be', ovviamente no, so benissimo che le donne sono ancora penalizzate in molti settori e in molti paesi del mondo, era solo una constatazione linguistica.
Riconosco anche che in alcuni casi il cambio di genere della professione può essere fondato, però non sono tanto convinto della sua importanza per la parità di opportunità e di dignità tra donne e uomini.
Faccio un esempio: in Italia il termine "magistrata" non ha sostituito il suo omologo maschile, eppure questo non ha impedito il sorpasso delle donne sugli uomini: nella magistratura italiana ci sono ormai oltre il 50% di donne, c'è ancora una prevalenza degli uomini nei ruoli apicali ma dovuta per lo più alla maggiore anzianità di servizio, e dunque andrà a ridursi sempre più nei prossimi anni.
Esempio opposto: nel cinema i termini "attrice" e "attore" hanno avuto uguale riconoscimento da almeno un secolo a questa parte, eppure in questo ambito la maggior parte delle attrici, superati i 50-60 anni, cioè quando la bellezza declina, vengono di solito messe da parte, mentre gli attori generalmente continuano a essere molto popolari anche in età avanzata.

Tutto questo per dire che non credo granché a un magico potere emancipatorio dei nomi, mi sembra un aspetto molto secondario della questione parità di diritti/opportunità tra donne e uomini.

Re: Femminile e professioni

ivalibri ha scritto: sab nov 27, 2021 11:03 am https://www.valigiablu.it/professioni-nomi-femminili/
Se vi va, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. 
Un articolo un po' aggressivo e molto puntiglioso su una questione secondo me di relativa importanza, perché in definitiva questa delle professioni al maschile è un'eccezione in un mondo che è quasi tutto al femminile, a cominciare dal mondo stesso: la Terra.
E poi seguire: la Natura, l'Umanità, la religione, la filosofia, l'arte, la scienza - anzi, tutte le arti e tutte le scienze: la poesia, la pittura, la matematica, l'astronomia - e ancora la medicina, l'ingegneria, insomma, quasi tutto il patrimonio del mondo è intestato a voi, o donne, lasciateci almeno qualche stupido mestiere/professione. 

Re: Femminile e professioni

Marcello ha scritto: ven nov 26, 2021 12:15 pmMi dispiace, ma non riuscirò mai a scrivere avvocata, ministra, commissaria, magistrata, giudichessa o altre porcherie del genere...
Anche perché poi per coerenza si dovrebbe scrivere il guardio giurato, il sentinello, etc.

Poi come sempre non ci sono regole proprio fisse, ad esempio "la pubblico ministero" non si può sentire, mentre "la P.M." secondo me potrebbe anche andare.

Torna a “Femminile e professioni”