queffe ha scritto: L'essenzialità dei chiaroscuri sul volto della donna che dimostra (dimostrerebbe) la capacità di far ancora ridere una donna, la rendono quasi mostruosa. Il viso della donna è una maschera, il primo piano finale svela un teschio.Ciao Queffe. No, non era mia intenzione, ma la tua lettura è legittima in quanto nel video l'idea della morte è ben presente. Il gelo estremo dell'inverno americano (americano perché l'individualismo che permea quella cultura lì, perlomeno nel mio immaginario, enfatizza la dicotomia vita\morte) diventa evidente sinonimo di morte, ma l'idea della donna qui voleva rappresentare l'opposto e senza scomodare temi importanti e universali quali fertilità o maternità, ma semplicemente perché la donna, per questo specifico soggetto maschile, è una delle principali motivazioni del vivere, del suo agire per non soccombere, nel tempo che gli è dato, all'ineluttabilità della fine. E se anche questa contrapposizione estrema, forse persino disperata, tra la vita e la morte non rappresenta il mio pensiero al riguardo (anzi, in una certa misura mi vede addirittura contrario e, in questo senso, Lili mi rappresenta molto di più, anche se non mi ricordo se con i capitoli sono arrivato sul tema) è comunque qualcosa che vedo accadere in continuazione, magari trovando quella forza in altre cose tipo arte, lavoro, figli, o altro ancora. Lavorare con le immagini porta inevitabilmente a creare un effetto più marcato, e di conseguenza a semplificare i concetti, ma va bene così. Ogni forma espressiva ha le sue peculiarità.
queffe ha scritto: Molto inquetante, questa mia sensazione, mi spavento quasi da solo.Ahahah, ma no, è normale. Vabbè, relativamente normale. Credo che l'idea della morte sia inquietante, ma che eserciti anche un suo fascino sull'uomo, che è quello della verità ultima. McCharty ha scritto "ho visto come tutto ciò che è finto si stacca dai morti" ed è una cosa che sento molto. Che poi è anche il motivo per cui con @Ippolita si disquisiva (non mi ricordo in quale commento) del fatto che per avere un certo spessore, una storia debba necessariamente, in un modo o nell'altro e in diverse misure, parlare di morte. Ma sono punti di vista, ovviamente.
Ciao @queffe , e grazie sempre.