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Re: Labocontest n.11 - Discussione generale - Bambini e ragazzi

Dire che non sia un problema dell'autore dare insegnamenti, si scontra con l'etica che, a mio parere, dovrebbe avere chiunque abbia il privilegio di comunicare alla massa, in particolar modo se si rivolge ad una fascia di età in piena formazione cognitiva.
Vediamo sugli adulti il risultato di trent'anni di programmi televisivi distrattivi, che hanno sdoganato sessismo, bullismo, aggressività a tutti i livelli, tutto ben mescolato in contenitori da grandi risate.
Ripeto, è una mia personale opinione, ma se cogliamo la difficoltà di attrarre e mantenere l'attenzione del giovane lettore, consci del rischio che torni sul cellulare, considerato il padre di tutti i mali, dovremmo metterci l'impegno di una fatica maggiore, per creare una storia divertente, accattivante, ma non togliendoci la responsabilità di non dare cattivi insegnamenti, solo perché saremmo più "vendibili/leggibili".
Ogni comportamento ha delle conseguenze, non mi sentirei onesta nello scrivere mirabolanti scorribande sbagliate, senza minimamente fare cenno alle conseguenze.
E vi assicuro che sono convinta che dai giovani possiamo imparare tantissimo, confido moltissimo nelle nuove generazioni con tanta vergogna per la società che gli abbiamo lasciato. 
Vorrei evitare di influire negativamente sulla loro formazione.

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