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Re: Femminile e professioni

dyskolos ha scritto: Hai ragione, è questione di abitudine. Io preferisco parole come "la ministra", che per me non sono affatto brutte. Ciò che invece proprio non mi va giù sono gli articoli femminili davanti a nomi maschili, come in "la ministro". Quando si comincerà a dire "mi metto sulla sedio e poi mi distendo sulla letto", ebbene, allora io dirò "la ministro" o "la sindaco"  :bandiera:
E io come faccio?
La sostituto procuratore non va bene?  :libro:

A parte gli scherzi, immaginavo che con questo tema avrei smosso un po' le acque. Mi fa piacere e confermo l'ulteriore soddisfazione di assistere a un dibattito così educato e rispettoso delle proprie e altrui opinioni da parte di tutti (non è così scontato). :tze:

Re: Femminile e professioni

Ok, grazie. Per completezza vi giro l'articolo di qualche anno fa dell'Accademia della Crusca al riguardo.

https://accademiadellacrusca.it/it/cont ... ra-no/7368

Nel primo allegato si specificano anche le regole da seguire nella pubblica amministrazione. Io l'ho trovato interessante. Ad esempio giudice rimane tale, cambia solo l'articolo.

Femminile e professioni

Salve a tutti,
non so se l'argomento è già stato dibattuto.
Nel mio ultimo giallo ho avuto la brillante idea di inserire un personaggio femminile in un ruolo grammaticalmente connotato dal genere maschile. Ho cercato e trovato articoli nel sito dell'Accademia della Crusca che mi hanno chiarito molte cose, ma non tutte. Quindi vi chiedo cosa ne pensate al riguardo.
Nello specifico:
il sostituto procuratore/la sostituta procuratrice
Il magistrato/ la magistrata
Il Piemme/la Piemme
Il pubblico ministero/ la pubblico ministero (?)

Da quanto ho capito sono le varianti corrette, solo l'ultima mi lascia incerto. Voi come vi comportate?

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