Ecco, mi aspettavo proprio un attacco indignato da parte vostra e tutto sommato non fate altro che rimarcare la vostra sindrome da assediati, ripeto, senza voler offendere nessuno, giusto per discutere, come si fa in piazza tra persone con idee diverse.
dyskolos ha scritto:
Non ci sono i "cattivoni" del Nord, ovviamente. Io non lo penso affatto. Il problema non è quello.
Il problema è che la cultura siciliana sta subendo un attacco feroce e io la voglio difendere. Quel ponte è il simbolo di questo attacco insensato. Il primo elemento culturale è la lingua, su questo non c'è dubbio, e mi pare che tra i "non addetti ai lavori" non si rispetti la lingua, anzi si confondono tre concetti, che per gli studiosi di linguistica (tra cui io) vanno tenuti separati. Sono "siciliano", "dialetti del siciliano" e "italiano regionale siciliano": tre entità distinte e separate. Metterle assieme significa non rispettare la cultura millenaria a cui giustamente facevi riferimento. Non si può dire che si ama la cultura siciliana, però poi parlare male della lingua. È un ossimoro, per non dire altro.
Io sono per il bilinguismo orizzontale, per la segnaletica bilingue, per la ratifica da parte dell'Italia del trattato europeo del 5.11.1992. Quest'ultimo nell'Unione non è stato ratificato solo da Italia e Francia.
Ti faccio un esempio. Nel mio paesello c'è un cartello bilingue del tutto involontario (frutto di un enorme equivoco). L'altro giorno sulla pagina FB del mio paesello è intervenuta una signora piemontese, la quale ne ha chiesto a gran voce la rimozione "perché la Sicilia è in Italia, dunque si deve parlare solo l'italiano". Ho risposto che sì, siamo in Italia, ma siamo anche in Sicilia, dunque un cartello bilingue italiano e siciliano è perfetto.
È solo un esempio di attacco.
Il ponte sullo Stretto è il simbolo di questo attacco, in breve, e dunque non lo voglio. La Sicilia è e deve rimanere un'isola.
Vivo in una regione fortemente bilingue, se non trilingue ma non mi sento sotto attacco come dici tu. Il ponte io lo vedo come una grande opportunità di sviluppo, pensa solo a quante code per i traghetti elimineresti e alla fine esso stesso sarebbe un simbolo, un monumento che i turisti vorrebbero vedere.
Cheguevara ha scritto:
Forse non ci capisci perché non c'è granché da capire. Sono un terrone che non per sua scelta, ma perché obbligato dalle circostanze, vive la parte finale del suo percorso al Nord, nell'evoluta (e ricca) Emilia. Parlo un italiano a livello superiore della maggior parte dei locali, e mi girano gli zebedei quando li sento apostrofare con l'appellativo di "meridionali", usato in senso dispregiativo, altri italiani che magari sono qui, al pari di tanti immigrati stranieri, per fare lavori che essi (locali) non vogliono o non sanno fare. Non ci sarebbe bisogno di arringhe né di darci man forte l'un l'altro, se non esistesse un partito, capace perfino di lottare contro il governo di cui fa parte, che ha iniziato il proprio percorso politico auspicando la secessione del Nord ed è arrivato a proporsi come difensore del sovranismo del Paese da cui voleva staccarsi. Non sono i terroni a disprezzare un Nord in cui sono andati a cercare lavoro, viceversa sono, siamo, forse stanchi di essere considerati al di sotto di chi superiore non è, e non è mai stato.
Ah, qui arriviamo al razzismo al contrario. I meridionali sono forse meglio istruiti? Non credo proprio. Ti ritieni superiore perché ti esprimi meglio dei locali? Allora pure io mi esprimo meglio della maggior parte dei "terroni" ma non faccio di tutta l'erba un fascio come te. L'ignoranza è ovunque e smettiamola col dire che al nord non vogliono o non sanno fare "certi" lavori. Citi gli immigrati, che forse dal Nord a suo tempo nessuno è partito per le Americhe o il resto d'Europa per lavorare?
Guarda che al nord non sono mica tutti di quel partito, stai generalizzando, come fanno i miei conterranei quando dicono che i meridionali non hanno voglia di lavorare. Lo vedi che ragioni come loro?
Elegiac ha scritto:
Caro @Brutus , siamo tutti figli di migranti chi alla vicina chi alla lontana. Per cui fare discriminazioni in base all'appartenenza geografica è assai pressappochista, oltreché molto ingiusto.
Gli "immigrati dell'est Europa" non sono più o meno immigrati degli altri. Sono persone. Il concetto di identità trascende il concetto di territorio, anche se è molto influente. Non capisco questa tua specificazione.
Ma anche i leghisti adorano la Sicilia e la Sardegna quando si tratta di chiedere i voti. Non si può dire lo stesso che amino i siciliani o i sardi. Idem i razzisti: hanno tanto amato l'Africa da stanziarvisi, ma questo non ha stravolto le loro coscienze, tanto che fino a pochi anni fa in Sud Africa vigeva l'apartheid.
Quanto hai detto qui è molto grave. Non c'è bisogno di essere il soggetto discriminato per battersi contro la discriminazione. Anche se la discriminazione non ti tocca, ciò non toglie che sia odiosa per tutti. Se i discriminati sono donne, anche l'uomo deve battersi! Se i discriminati sono LGBTQ+ anche se tu non lo sei, ciò non significa che tu non possa batterti per loro. Se i discriminati sono i disabili, i minori, minoranze linguistiche, è lo stesso.
Se il Nord avesse combattuto fin dall'unità d'Italia per l'uguaglianza sostanziale del Mezzogiorno, stai sicuro che il PIL nazionale sarebbe più alto. E oggi ne avremmo goduto tutti. Tu compreso.
Se mi dai del razzista ti sbagli di grosso. La mia specificazione era dovuta a conoscenze dirette. I meridionali difficilmente votano lega (minuscolo, mi pare giusto), al massimo il Cavaliere. Al contrario la maggior parte degli immigrati dell'est sono fortemente di destra, come biasimarli?
Cosa centra poi la discriminazione? Non farmi la morale per favore, non mi pare il caso.
E non diamo la colpa al Nord per i problemi del Sud, perché anche qui aleggia odore di vittimismo diffuso (brutta parola, ma non ne trovo una più adatta, me ne scuso).
Cheguevara ha scritto: @Elegiac Eddai! Corro a darti man forte, per la gioia di @Brutus .
Le prese in giro lasciamole ai bambini dell'asilo, per favore. Io chiedevo solo spiegazioni, ma naturalmente, è più facile darmi del leghista razzista senza nemmeno conoscermi. Mi scuso ancora se i vostri discorsi tutti da una parte mi hanno spinto a rispondere, ma mi sembrava corretto, perché io di certo non mi sento di essere considerato un settentrionale razzista, ignorante e tanto meno leghista, come dalle vostre giaculatorie appaiono tutti quelli sopra il Tevere.