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Re: Perché si scrive?

Secondo gli antichi greci i poeti scrivevano per ispirazione divina. L'artista percepisce una storia e sa che deve raccontarla, è suo compito. Ho sempre trovato questa immagine sensata, oltre che molto bella. 
Non mi riferisco all'aspetto religioso in sé (sono molto agnostica), ma all'idea che l'ispirazione sia al di fuori del proprio controllo, un bisogno che si prova di raccontare una storia che è nata dentro di sé, di esprimere determinate immagini, di dare vita a questo o quel personaggio. 
Fa parte del "bisogno emotivo" di cui parla Francesco, e sicuramente è un parto della nostra mente che lavora in background, ma ha un che di magico vederla come gli antichi greci. 
Alla fine, la maggior parte delle persone non hanno molto da raccontare, al di là delle proprie esperienze. E quando lo fanno, diventano i famosi influencer/scrittori/venditori di fumo che pubblicano libri scritti da qualcun altro (proprio da un ghostwriter, oppure da loro stessi con un collage più o meno elegante di idee già avute da altri e il più delle volte già scritte meglio). Poi il lettore italiano le compra, magari convinto che sia una lettura di livello o comunque non spazzatura (insomma, se è un libro di successo vorrà dire che è scritto bene!) e si disinnamora sempre di più della letteratura.
Tutto questo per dire che scrivo perché nella mente mi nascono delle storie, e più mi piacciono più mi viene voglia di raccontarle :)

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