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Re: Editore che richiede il pagamento di una scheda di valutazione per leggere i manoscritti inviati

Probabilmente l'imprenditrice ha provato a vedere se la nuova formula funziona, e se dovesse funzionare in effetti è molto probabile che altri seguano il suo esempio. Io sono pessimista ma temo che la formula funzionerà, sia per la legge dei grandi numeri (e se ci pensate c'era gente che dava migliaia di euro a Vanna Marchi, e di personaggi così in giro ce n'è ancora), sia perché se tanti autori sono disposti a pagare per schede di valutazione da parte di agenzie letterarie, perché non dovrebbero essere disposti a pagare una CE? In fondo si eviterebbe un passaggio intermedio, dato che un agente non sempre trova editori interessati. 
Immagino possa far desistere il fatto che si tratti di una CE micro e priva di nome, però se lo facesse una casa più grandicella secondo me ci farebbe un sacco di soldi... certo ne perderebbe di immagine, ma se la cosa diventasse prassi comune non perderebbe più nemmeno quella.
Se invece la formula non dovesse funzionare, cambieranno strategia senza averci perso nulla, tanto che hanno da perdere se il loro capitale sociale è più o meno pari al costo di un biglietto del bus?

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