Silverwillow ha scritto: diplomati convinti che certe conoscenze servissero solo a passare degli esami, e non a crescere e sviluppare una coscienza civile.
Magari fosse soltanto così. Tralasciando la coscienza civile che, per quello che ho potuto vedere durante i miei anni scolastici, fregava a pochi o a nessuno (si pensava a trovare qualcuno del sesso opposto: questo era il pensiero dominante), parliamo delle conoscenze: i più studiavano poco o niente, sperando che le cose andassero bene per bontà divina, botta di fondoschiena, compassione del professore, raccomandazioni. Quelli che studiavano con impegno erano davvero pochi e venivano pure presi per i fondelli perché s'impegnavano, salvo tornare buoni nel mondo del bisogno con la speranza che facessero copiare. Non parliamo di professori che conoscevano i genitori degli alunni e che gli davano un aiuto ad avere bei voti.
Con questo quadro deprimente, non c'è da meravigliarsi se siamo ridotti così.
Non limitiamoci solo alla scuola, dove chi studia è un povero deficiente, ma anche al di fuori di essa una persona che legge e si tiene informata è considerata strana o anomala (e si tocca piano la questione). Tutto questo può far pensare che si usano i soliti luoghi comuni, ma purtroppo è una parte della realtà; fortunatamente non è la totalità della realtà, ma rimane comunque una parte che non è piccola.
@Cleante Non lo so. Quello che vedo è che ci sarà un carico d'odio ancora più grande da portare avanti.
Quando mi capita di passare per trasmissioni che parlano della questione ucraina e ci sono anche giornalisti russi, non posso non notare il loro modo di fare che, sinceramente, è davvero irritante. Posso capire portare avanti le proprie idee, ma tutte le volte che le altre persone dicono la loro, i giornalisti russi ridacchiano, scuotono la testa, hanno sorrisini da presa dei fondelli, insomma, considerano e trattano gli altri come dei mentecatti, si mettono su un piedistallo come gli unici detentori della verità.
Visto il loro modo di fare, sarebbe meglio non invitarli.