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Re: Invisibili

È la prima volta che scrivo un commento su questo forum. Preferisco seguire uno schema:
  • Trama, contenuti e personaggi: È interessante l'immagine che piano piano viene mostrata al lettore.  Il racconto tuttavia mi dà un senso di ripugnanza, e certe immagini sono particolarmente crude.  Questa ripugnanza rappresenta anche la disperazione del protagonista e dunque fa ben comprendere non soltanto la situazione fisica ma anche il suo stato d'animo e ciò trasmette un senso di pietà. Mi piace il gesto di aiuto fatto da Jean, e si nota qual è la differenza di ceto tra i due, uno estremamente povero e l'altro ricco e benestante. Non mi piace tuttavia il finale (forse perché amo i lieto fine), e speravo che al protagonista davvero gli si prospettasse un "bel futuro", invece si butta giù dal ponte. Il protagonista aveva avuto un'occasione di riscatto (forse Jean era capace di aiutarlo di più), ma l'ha rifiutata. Tutto sommato poiché aveva bevuto assenzio (in accordo con la leggenda) era in preda al delirio e alle allucinazioni e quando ebbe quella visione non era in sé. Tale allucinazione insieme allo stato di vita del protagonista sono coerenti con il titolo "Invisibili": i senzatetto appunto sono invisibili alla società e vengono emarginati, altrettanto le allucinazioni non sono viste dagli altri che non le provano. Se per il protagonista l'allucinazione è causa di morte, l'invisibilità dei senzatetto altrettanto è causa di morte se nessuno li aiuta.
  • Stile: L'utilizzo della seconda persona è interessante, non avevo mai pensato fosse possibile scrivere un racconto in questo modo. La seconda persona permette al lettore di identificarsi con il protagonista che dunque entra nella storia e prova gli stessi sentimenti. Il tempo presente rende la scena "in diretta", e rende dunque il lettore ben presente in quel momento. Da una prima lettura non capivo tutti quei punti e accapo, poi ho compreso che essi hanno lo scopo di creare suspense e quando il lettore arriva alla fine della frase è costretto a fermarsi un po', riflettendo se necessario.
  • Giudizio finale: Il mio giudizio non è né positivo né negativo, pertanto è neutro: non mi sono mai piaciute storie permeate da negatività e ripugnanza, ma ci sono elementi che fanno riflettere.

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