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Re: La cadenza di Tito

Caro @Alberto Tosciri 

Sì sono sardo, nato a Carbonia e approdato in "continente", all'età di cinque anni,
Ma la radice nel carattere non è stata mutata dalla precoce migrazione.
Comprendo la tua naturale modestia, cosa insita nell'animo della nostra comune terra, ma i compimenti sono tutti meritati.
Personalmente scrivo per hobby e male, ma sono stato e sono un lettore onnivoro, quel tanto che basta per leggere bene, quindi se faccio dei complimenti, credimi, senza nulla togliere ad altri ottimi scrittori presenti in questo nostro consesso, so per certo quel che dico.

Pertanto Forza Paris e anche forza Cagliari, che male non fa.

A si biri, amico mio :)

Re: La cadenza di Tito

Mio esimio  @Alberto Tosciri 

Sono troppo rincoglionito, per ricordarmi se qui o sul WD avessi già letto qualcosa di tuo, di questo confido vorrai perdonarmi.
Oggi comunque, nel caso non lo avessi fatto prima, ho letto questo tuo racconto.

Ora mi perdonerai un'esclamazione che vuole essere di entusiasta sorpresa, espressa nella fiorita lingua che a entrambi appartiene: "Su cunnu chi t'ha nasciu!"
Essì, perché quando ci vuole ci vuole.
La lingua delle nostre radici sa esprimere meglio di troppe parole, quel senso di straordinario stupore che coglie un sardo, quando si trova a cospetto del genio e della perfezione. 
Questo tuo racconto è una meraviglia di scrittura.
Ripeto, forse non avevo mai letto qualcosa di tuo ( sono un peccatore impenitente e questo può ben essere uno dei peccati di distrazione e ignavia che ho collezionato nella mia discutibile esistenza), ma, lasciami dire questa volta in lingua italiana: Cazzo!
Sei uno scrittore di indubbia qualità, uno dei pochi al cui cospetto non posso che inchinarmi e cospargermi il capo di cenere, per osare ancora, dopo averti incontrato, di pubblicare i miei sgangherati racconti, zeppi per altro dei più elementari refusi ed errori ortografici.

Facendo ammenda della mia pochezza e negligenza, mi ritiro nel mio eremo penitenziale, a meditare sulla fatua natura di uomini come me, che hanno l'ardire di scrivere, pensando di farlo realmente.

Non avendo, al momento, altri complimenti da aggiungere (segno di una lacunosa fantasia lessicale), non mi resta che porgerti i più deferenti saluti e l'augurio delle migliori cose.
Prometto solennemente, da oggi, di non perdere una virgola di ciò che in futuro, avrai la magnanimità di proporre su queste pagine.

A si biri, amico mio.

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