La ricerca ha trovato 1 risultato

Torna a “Siccità”

Re: Siccità

Ciao @Marcello

Ormai sono così rintronato, che non ho memoria se questo sia il primo racconto tuo, che leggo e commento.
Se così è perdonami per essere giunto tardivamente a scoprirti, se invece tu rammenti che in passato ci sia già capitato di leggerci e commentarci sulle pagine di WD, allora perdonami doppiamente, ma è l’età che depaupera i miei neuroni preposti alla memoria, senza che io ne sia consapevole.

Ciò premesso il racconto è scritto assai bene ed è godibilissimo.
Ottimo il brano di introduzione

Leggendoti non ho potuto che legare le immagini del tuo racconto a miei ricordi letterari o di vita vissuta.

Di certo non lo avevi in mente, ma il meccanismo narrativo del tuo racconto pur in tutt’ altra maniera richiama il tema del romanzo di John Steinbeck: “Al Dio sconosciuto".
Anche lì si parla di una grave siccità che funesta un territorio, dove la pioggia giungerà alla fine in concomitanza di un fatto straordinario.
Benché il fatto che nel romanzo si accompagna all’agognato evento atmosferico sia meno leggiadro che nella tua storia.

La figura di Maria ha tutta la magia di quei colpi di fulmine giovanili, dove una figura femminile appare come una visione improvvisa e inaspettata nella nostra vita.
Chi non ne ricorda almeno una, vissuta magari in una vacanza al mare, o in un incontro fugace di una serata in discoteca, che dura il tempo di un’emozione, poi scompare e non riusciamo più a ritrovarla.
Perché è improvvisamente partita l’indomani, senza lasciarci un recapito o un numero telefonico, o nessuno l’aveva mai vista prima nel locale in cui l’hai incontrata,
Inutile ogni nostro tentativo di rintracciarla, di lei ci resta solo il ricordo e un rimpianto per quello che avrebbe potuto essere e non è avvenuto, né mai potrà avenire.
La Maria del tuo racconto possiamo dire che ci appare in veste di una “santa assa laica” nelle sue manifestazioni.
Non solo per come si svolge il suo incontro col giovane: da prima come
centaura su scintillante Harley Davidson, poi come disinibita fanciulla
nel comune bagno di mare.
Ma, soprattutto lascia sorgere un dubbio il fatto che la “vergine guerriera” protagonista all’ assedio di Lisbona del 1147, (che per certi versi richiama la Pulzella d’Orleans, Santa Giovanna D’Arco, bruciata sul rogo dagli inglesi come eretica e strega, poi riabilitata nel 1456 e in fine proclamata santa nel 1920 da Benedetto XV) benché sia dichiaratamente un personaggio leggendario, non ne possieda le similitudini iconografiche.
Al contrario dell’eroina francese, infatti, la tua protagonista figura nuda su un cavallo come una Lady Godiva, pertanto può risultare leggermente azzardato che la sua rappresentazione pittorica trovi spazio in una sagrestia.
Ovviamente è un’ oservazione irrilevante e del tutto personale nell’ economia generale del racconto, che è scritto con mano felice e ottima qualità narrativa.
Pertanto non posso che farti i miei complimenti.

Prometto di non perdermi in futuro nessuno dei tuoi scritti, per ora ti auguro buon lavoro e ti saluto in attesa di un prossimo incontro.
Arrivederci amico mio.

Torna a “Siccità”