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Re: Mara

Cara @AnnaL. 

 
Questo tuo racconto è di una bellezza struggente.
Non farò un commento su gli eventuali refusi o altro forse presenti nel testo, un po’ poiché non ne ho trovati, e un po’ perché non sarei in grado di trovarli, dato che non riesco a vederli neppure sulle cose che scrivo io.

Il tuo racconto possiede una forza narrativa che lo rende “classico” nella migliore accezione del termine.
Se posso citare qualcosa a cui lo assimilo, nella sua potenza espressiva, posso parlare di: Steinbeck in “Furore” o “Al dio sconosciuto”, di “Germinal” di Émile Zola per la letteratura, o di Ermanno Olmi e Bernardo Bertolucci col suo “Novecento" per il cinema.
Nel leggere il racconto pare accompagnarci nella mente una colonna sonora maestosa e tragica, come quelle presenti in numerosi film di Pasolini.

C’è nel racconto il sentimento della storia e delle radici, della continuità caparbia di vivere nella terra e nella casa dei padri. Perché dove le risorse sono risicate e ogni cosa è guadagnata con lavoro, sangue e fatica, il poco posseduto è ritenuto bene prezioso.

il lettore si cala empaticamente ne racconto, ne diviene partecipe e ne respira aria e ambiente, comprende la durezza del lavoro dove si strappa alla terra con fatica e sofferenza ogni boccone del pane quotidiano, rivive quella incertezza di un’esistenza legata agli incerti del destino e ai capricci del tempo e delle stagioni.
Riesci a disegnare un mondo rurale in maniera scarna e realista senza mai essere agiografico: questo conferisce credibilità e carattere al racconto.
Riesci a coinvolgere il lettore e farlo partecipe delle ansie del personaggio narrante, se ne sente la fatica, se ne condividono gli odori di erba, stalla e del sudore nel duro lavoro.

Vi è inoltre una profondità di visione nella storia raccontata, che abilmente riesci a condensare nella misura di caratteri che limitano i racconto, nello spazio di una pagina hai sintetizzato un’ epopea generazionale che lascia la sensazione di aver letto un intero romanzo.

Non posso che complimentarmi per tanta capacità.
Un saluto e un abbraccio riconoscente per quanto ci hai regalato.
A presto rileggerti in altre cose tanto felici.

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