Ippolitaarissima, eccomi al tuo racconto.
Dunque: non mi ha convinta, e le ragioni sono sempre quelle di cui abbiamo avuto modo di chiacchierare più volte qui, nel nostro forum.
Viene presentato come una favola, ma esso contiene delle "astrusità" che, a mio personalissimo parere, mal si adattano a una mente infantile. Né si può dire che sia una favola per adulti, essendo il tema, quello della "lettura" delle emozioni, più consono a un pubblico non smaliziato. Diciamo che, per essere letto, compreso e amato dai bambini, il tuo racconto dovrebbe, a mio parere, "srotolarsi" con più morbidezza; i dialoghi dovrebbero essere più ampi e lenti, le descrizioni meno asciutte, meno "elettriche".
Non giova, inoltre, alla narrazione, la sequenza didascalica in cui si "spiegano" le emozioni. Oltre che del tutto inverosimile in bocca a un bambino, quelle righe, sempre a mio parere, irrigidiscono il fluire dei pensieri e lo rendono "sintetico".
Il finale, invece, è tenero e grazioso: sul "la" di questo, rivedrei tutto il racconto. Esso, al netto della traccia, non centrata, è ricco di simpatiche potenzialità.
Un saluto,
@Poeta Zaza, e grazie.
Cara
@Ippolita
Ti ringrazio delle tue osservazioni, che mi danno da riflettere, e delle note che condivido in parte (ad esempio, se gli abitanti dell'Inghilterra li chiamiamo inglesi, perché dovrei mettere la maiuscola iniziale agli abitanti del pianeta Sasso? Tra l'altro, noi siamo terrestri, non Terrestri, ero?
Mi preme dirti una cosa, a proposito della traccia non rispettata, che tu, da giudice, hai dichiarato essere, e che io rispetto.
E capisco il tuo punto di vista.
Ma volevo spiegarti il mio.
Nel racconto, tu hai richiesto che "
le scarpe, in senso fisico, ne siano parte integrante".
Ebbene, le scarpe spaiate, nel mio racconto, hanno fatto scegliere Wow da Terrino tra mille coetanei qui:
Poeta Zaza ha scritto: Eccolo, il sassolino-persona: nelle sue propaggini terminali c’è una leggera diversità con quelle degli altri che glielo fa scegliere tra mille.
e le scarpe spaiate, rappresentazione della "diversità", secondo me erano parte integrante, il fulcro e il messaggio della mia fiaba, insieme con le emozioni. Ne ero convinta, e così sono andata a costruire la mia idea.
Perché l'aggettivo "integrante" significa "fondamentale" e il suo contrario "accessorio".
Le scarpe spaiate di Wow io le ho ritenute fondamentali, al servizio del mio racconto.
Grazie ancora del tuo commento, cara amica.