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Re: [Lab13] Empatia transgenerazionale

Mina ha scritto: Oh, ma certamente! Perdonami, mi ero perso il punto del tuo commento allora. È come dici tu, e comprendo l'origine della perplessità. Se definiamo "interessante" qualcosa di lontano dall'esperienza quotidiana, allora per la protagonista è sicuramente più interessante la mummia della hostess, poiché più lontana nel tempo; inoltre, è più lontana anche a livello di stile di morte: probabilmente il corpo della hostess non verrà conservato in tal modo, né quello della protagonista, mentre quello della mummia sì, quindi perché?
Tuttavia, quel passaggio è per esporre - forse in maniera un po' prolissa - il potere della protagonista, la connessione, che funziona indifferentemente con vivi e morti, e dipende dalla contingenza: per cui, al museo è con la mummia, in aereo con la hostess. È per questo che ha bisogno di tornare di fronte alla mummia. I personaggi si chiedono comunque se tale contingenza sia superabile, e per questo i ricercatori le chiedono di provare la psicografia: probabilmente la scrittura aiuta ad astrarre in sufficienza. La struttura narrativa su cui si basa tutto questo è a dir poco scheletrica, quindi capisco perché affidarsi a essa e non altro possa confondere :asd: spero di aver chiarito il dubbio, e grazie ancora!
Questa risposta mi chiarisce il dubbio e mi soddisfa.  (y)  Grazie, @Mina!

Re: [Lab13] Empatia transgenerazionale

Mina ha scritto:
L'interesse è relativo, hanno moltissimo da raccontare tutte le persone, passate presenti future; ci vuole una certa maturità per comprenderlo e amare incondizionatamente il prossimo :) 
Caro @Mina - di certo non mi sono spiegata bene, ma sappi che condivido perfettamente - e ci mancherebbe che così non fosse!!! - il tuo pensiero
sulla miniera di profondità da esplorare che qualsiasi persona porta con sè.
Ma un altro paio di maniche è avere la possibilità di "ascoltare" il racconto di una persona vissuta millenni prima di noi e decidere di accantonarlo 
per pensare al racconto di una persona contemporanea come altri miliardi, non trovi? Non convieni con me su questo?  :)

Ecco cosa intendevo qui:
Poeta Zaza ha scritto: mar apr 30, 2024 4:41 pmQui sono esterrefatta! Avevo capito che la protagonista si fosse "calata" nella persona della mummia. Mi aspettavo che i ragionamenti che le passano nella mente in aereo, mentre sta per andare dove la spinge il fato (e dove curiosamente sa che la aspttano quei "giovani ricercatori" che devono interrogarla) ebbene, i suoi pensieri siano stupefacenti e incredibili: la mummia sta pensando nella sua testa! Cosa c'entra far partecipe il lettore dei pensieri e della fine di una comune contemporanea persona come quella hostess?  O_o
Metteci un Premio Nobel, uno scolaro, un criminale, il tuo vicino di casa, al posto della hostess, insomma, basta che sia un contemporaneo, ma peerché hai tralasciato, in questo contesto, i pensieri di una persona di un'altra epoca? Non dovrebbero riempire la mente della protagonista? Altro che pensare alla hostess in quei momenti!

Ti prego di darmi una risposta. Grazie  :sss:

Re: [Lab13] Empatia transgenerazionale

Mina ha scritto: Vorrei fargli un paio di domande, ma le uniche persone con cui potrò interagire, tra poche ore, saranno giovani ricercatori con moltissime domande e pochissime risposte.
Ecco il mio primo interrogativo: anche dal prosieguo del testo non capisco il perché dei giovani ricercatori. :umh:
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmprima che me ne accorgo
prima che me ne accorga
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmFabio doveva aver letto qualcosa a riguardo su una guida turistica; ne valse la pena era valsa la pena, non erano niente male. Fu lì che successe l'incidente che, come un domino invisibile, mi ha portato qui a prendere questo aereo.
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmMi concentrai su uno una di loro. Erano passati più di duemila anni da quando era stato un essere umano, ma lo vedevo benissimo e soprattutto lo sentivo: era come me. Mi vedevo in quella mummia, ma non so dire se anche ella si vedesse in me. 
una perché ti riferisci a mummia

Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmnella lingua parlata nel luogo e nel tempo esperiti da dal suddetto santo?
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmNon c'è modo di capire se qualcuno sia stato un santo o un demonio, semplicemente dalla sua mummia. solo dalla mummia.
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmLa connessione tra ogni persona, da qui a duemila anni nel passato o nel futuro, dà le vertigini: e questo successe tra la mia persona e quella mummia. 
Ti suggerisco forte di aggiungere, aprendo i due punti esplicativi, una frase come quella mia in grassetto, per spiegare con chiarezza al lettore questa sorta di immedesimazione tra le due entità di persona a distanza di millenni.
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmRimasi indietro Ero rimasta indietro, mentre i miei amici andavano avanti a vedere le altre teche del museo, e presi ad ansimare con affanno, immobile davanti alla mummia, circondato da altre mummie. Una folla di universi umani fossilizzati. Da star male. Cosa che feci, in effetti. Non intenzionalmente, chiaro; anche se, a dire il vero, cos'è l'intenzione?
Fu cosa di pochi istanti, ma, per l'attacco di panico che seguì quando i miei amici mi vennero a soccorrere assieme a
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmIn fondo, non ci sarebbe nulla di fantastico in un morto che cammina, sarebbe solo una persona, e perderebbe quella caratteristica che lo distingue dal resto di entità simili, cioè quella di essere morto. Una pera che ha l'aspetto, la consistenza, l'odore e il sapore di una mela non è un frutto magico, è solo una mela.
Che belle capriole che si fanno coi sillogismi!  :D
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmNon è questo a essere grottesco, sono gli occhi della hostess. Cosa sta accadendo in quella testa mentre mostra come gonfiare il giubbotto salvagente? Cosa farà, una volta staccato il turno di lavoro? Non è poi così importante, non la sta guardando nessuno. Però succede che lo fa, il suo lavoro. Succede perché non può succedere altrimenti e tutto ciò è fantastico. Cosa farà una volta morta? Lei niente, ma lei in senso lato, cosa farà? Qualcuno che lo sa ci deve essere, un essere onnisciente e invisibile. Cerco di figurarmi come la sua coscienza lascerà questo mondo ma non riesco proprio a immaginarmelo. Quali saranno i suoi ultimi pensieri? Cosa ne faranno poi del suo corpo? Chi? E quando è nata qual è la prima cosa che ha visto? Cosa ha pensato del primo odore annusato? Cosa ha pensato sua madre quando ha visto per la prima volta quegli occhi, ora annoiati dal proprio lavoro, allora incastonati nella testa di un neonato che scopriva una nuova realtà? Sono quasi tentata di alzarmi a chiederlo, ma sono abbastanza sicura che neanche lei lo sappia. E allora, chissà da quanti anni non si chiede quale sia il proprio dinosauro preferito.
Qui sono esterrefatta! Avevo capito che la protagonista si fosse "calata" nella persona della mummia. Mi aspettavo che i ragionamenti che le passano nella mente in aereo, mentre sta per andare dove la spinge il fato (e dove curiosamente sa che la aspttano quei "giovani ricercatori" che devono interrogarla) ebbene, i suoi pensieri siano stupefacenti e incredibili: la mummia sta pensando nella sua testa! Cosa c'entra far partecipe il lettore dei pensieri e della fine di una comune contemporanea persona come quella hostess?  O_o
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmUno dei ricercatori che passava di lì per caso ha sentito il tutto e ha chiesto di poter vedere la ripresa della videocamera di sorveglianza.
Ecco il  ricercatore che non avevo associato all'inizio: scusa.
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmMa non è così immediato ricreare quel sentimento, dovrebbero saperlo, così come ogni sentimento unico, positivo o negativo o neutro, è irripetibile una volta provato dai mondi isolati dei vivi e dei morti e delle persone che nasceranno; provo a spiegarlo, ma non trovo parole adatte, nonostante tutta la sensibilità di antropologi e psicologi, giovani ricercatori con una passione sconfinata per la tanatologia.
Prova la psicografia, dicono allora, che è poi quello che sto facendo in questo momento, queste parole non destinate a essere lette. Viene usata anche in parapsicologia: che sia un gruppo di ciarlatani, allora? Ma no, perché l'università dovrebbe finanziare una ricerca del genere? Va be’, non importa. Finito questo esercizio di psicografia mi riporteranno al museo, e allora sì che potrò risperimentare il legame di duemila anni. Queste parole non portano nulla con sé e con ogni probabilità finiranno con semplicità all'intelligenza invisibile e onnisciente, ma non le leggerà perché le avrà già lette quando ancora il tempo non esisteva. Io ora sono qui e sto per andare. Dove mi porterà, quella mummia? Dov'è ella adesso, al di fuori del museo? Ho fatto bene a venire qui? Faccio bene ad andare dove quel legame mi porta? Senza paura, posso seguire il fato.
Questo è il tuo finale, che, mi rendo conto, non ricalca quanto avevo capito io, ossia l'immedesimazione della donna di oggi nei pensieri della mummia sconosciuta. Trattasi solo di un esercizio di tanatologia. 
Resta comunque la mia sorpresa nell'averti visto sprecare tanti caratteri sui pensieri e sulla fine immaginata dell'hostess, anziché sui possibili pensieri di un soggetto più vecchio di millenni! E di sicuro maggiore interesse!
Mina ha scritto: dom apr 28, 2024 9:27 pmDove sono stata, mi chiedono. In che senso? Mi metto sulla difensiva; come sanno del legame? Pensano che io sia una pazza che stringe legami con gente morta da duemila anni?
Se anche fosse, quei legami mi pare non siano stati stretti a sufficienza, caro @Mina  :)

Comunque, grazie della lettura che mi ha tenuta avvinta un sacco di tempo!  :libro:   ;)

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