dyskolos ha scritto: Per me il latino è la lingua del futuro. Mica il dialetto angloamericano che si usa adesso. Quello è ricco, sì, ma di soldi. Il latino è pure ricco, sì, ma di cultura.Condivido. Accipicchia se condivido!
dyskolos ha scritto: Io preferisco quella internazionale, che viene insegnata in tutto il mondo tranne che in Italia, dove invece si preferisce la pronuncia ecclesiastica nell'insegnamento (chissà perché :hm: ).Perché, sino a pochi decenni fa, la Messa era in latino: io me la ricordo.
Don Giovanni Faitanini (tanto per non fare nomi), già parroco del Cerreto e in seguito di Santa Maria di Scacciano, era noto per l'intransigenza di avvocato Tribunalis Rotae Romanae.
"Figlio mio, perché vuoi sposarti in chiesa?" mi chiese.
"Per fare contenti i genitori."
Difetto o vizio della volontà, perpìapo o perpriàpo!
E non mi sposò.
Mi rifugiai nella parrocchia di mia moglie, dove il buon francescano chiese dispensa al vescovo, che saggiamente concesse il nullaosta.
Perché don Giovanni? Perché pronunciava gli uomini i vomini, e confondeva la u e la v un po' ovunque quando si sforzava di parlare in italiano. Ed era dotto e sapeva di "latinorum" ecclesiastico come pochi altri.
Alla faccia del bicarbonato di sodio!