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Re: Accento tonico nel titolo in latino

dyskolos ha scritto: Per me il latino è la lingua del futuro. Mica il dialetto angloamericano che si usa adesso. Quello è ricco, sì, ma di soldi. Il latino è pure ricco, sì, ma di cultura.
Condivido. Accipicchia se condivido!
dyskolos ha scritto: Io preferisco quella internazionale, che viene insegnata in tutto il mondo tranne che in Italia, dove invece si preferisce la pronuncia ecclesiastica nell'insegnamento (chissà perché  :hm: ).
Perché, sino a pochi decenni fa, la Messa era in latino: io me la ricordo.


Don Giovanni Faitanini (tanto per non fare nomi), già parroco del Cerreto e in seguito di Santa Maria di Scacciano, era noto per l'intransigenza di avvocato Tribunalis Rotae Romanae. 
"Figlio mio, perché vuoi sposarti in chiesa?" mi chiese.
"Per fare contenti i genitori."
Difetto o vizio della volontà, perpìapo o perpriàpo!
E non mi sposò.
Mi rifugiai nella parrocchia di mia moglie, dove il buon francescano chiese dispensa al vescovo, che saggiamente concesse il nullaosta.
Perché don Giovanni? Perché pronunciava gli uomini i vomini, e confondeva la u e la v un po' ovunque quando si sforzava di parlare in italiano. Ed era dotto e sapeva di "latinorum" ecclesiastico come pochi altri.
Alla faccia del bicarbonato di sodio!

Re: Accento tonico nel titolo in latino

Non sono un esperto di fonetica, ma qui (http://www.liceoclassicodettori.it/User ... etica).pdf) si possono trovare interessanti novelle sulla differenza tra la pronuncia scolastica e quella classica. Il mio prof di lettere al liceo (classico!) si ostinava, una cinquantina di anni fa, a convincerci ad adottare quella classica, anche se la scelta non comportava un cambio di valutazione. 
La mia personalissima opinione è che in latino non esistono accenti tonici, e che il nostro modo di pronunciare dipenda solo da una interpretazione.
Per intenderci: nessuno di noi ha mai sentito parlare i romani di duemila anni fa.
Qualcuno afferma che la "peccatrice presunta e recensora" di cui sopra è una toscana, e che questo basta per giustificare la sua corretta pronuncia. Sì, perché stiamo parlando di un termine che in greco antico avrebbe avuto un accento, e in latino un altro. Uso il condizionale perché è ovvio che il ragionamento sul latino parlato è valido anche per il greco. Supponendo che la pronuncia in greco sia quella corretta, in latino sarebbe stata cambiata e, dato che l'italiano deriva dal latino, meglio sarebbe rifarsi al vocabolo in latino. Tuttavia, a parte i dubbi, c'è anche una questione di eufonia: il mio orecchio, e non è il solo, si ribella a spostare l'accento. Di uso comune e più frequente in italiano (forse non in toscano?) è la pronuncia greca.
Insomma, se volete rendervi conto: https://www.treccani.it/vocabolario/priapo/
https://it.forvo.com/word/priapo/
Ammesso e non concesso che il nome di una divinità greca cambi accento passando al latino, quale sarebbe, secondo voi, la pronuncia "migliore"?
Corretta riterrei che nessuno possa saperlo...
Ringrazio @nanoFatato , @Poeta Zaza  e @Marcello 

Accento tonico nel titolo in latino

Mettereste un accento per indicare la pronuncia corretta, e forse ovvia, del titolo in latino di un romanzo?
Problema non da poco, soprattutto se qualcuno incorre nell'errore nelle recensioni su You Tube. 
Non faccio il nome della peccatrice, e non so neppure se avvisarla. Forse dovrei, prima che lo facciano altri. 
Non mi sento di citare e pubblicizzare la recensione, e mi dispiace perché il libro è piaciuto.
Che ne pensate?

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