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Re: Gli come a lui, a loro e a lei

Lizz ha scritto: Non rischia di diventare pesante, se il narratore è volutamente sgrammaticato?
Anche il narratore potrebbe essere un personaggio. 
La pesantezza dipende dallo... scrittore. Esempio: il narratore di un romanzo storico di solito è un tizio serioso, mentre quello di un romanzetto rosa alla De Sica/Boldi è più comico e goliardico. 
Wodehouse è fine e ironico, e a me piace un botto.
Esempio ancora: a me piace un botto, a me un casino, per me è bello, oppure wow!
Spetta all'autore scegliere il registro più adatto al lettore.

Re: Gli come a lui, a loro e a lei

Marcello ha scritto: Se è un personaggio a parlare, sono dell'idea che si possa usare liberamente, con l'unico vincolo che sia congruo all'istruzione della persona che lo usa e al tono della conversazione. Nell'esempio di @Fraudolente, però, a usarlo è il narratore: a lui non si perdona.


Perbacco! Un personaggio può sgrammaticare e dissintassare come e quando vuole. 

Re: Gli come a lui, a loro e a lei

dyskolos ha scritto: Ehmm… Fraudo, il tuo problema è il gli per (a) loro o la ripetizione di gli? Nel primo caso, mi lancerei in una difesa sperticata del "gli per (a) loro" riflettendo su come il latino si è evoluto nelle lingue romanze e su altre cosette arzigogolate :-)
Trovo antichino "loro" , pessimo "a loro", ma insopportabile quel "gli" con il quale un giovanotto pimpante della nuova Trinacria vorrebbe sostituire codeste spettabili vetustà. Quando scrivo, se posso, cioè sempre, evito di impelagarmi in questo guazzabuglio, e costruisco altrimenti la frase. 
Inutile il primo gli, con l'aggravante dell'altrettanto inutile ripetizione.
Silverwillow ha scritto: Minuscola? Stai scherzando? Io avrei valutato se interrompere la lettura... 
Ebbene sì, ho valutato se lasciare a meno di metà il romanzetto. E romanzetto è già una recensione. Poi ho imputato la responsabilità della cacofonia a una traduzione poco accurata, e deciso di perseverare.

Gli come a lui, a loro e a lei

Sto leggendo "Epidemia mortale", di A.G. Riddle.
A parte un improvviso volo tra terza persona e io narrante, che sto cercando di capire, e i salti di punto di vista troppo frequenti, che scandalizzerebbero @Adel J. Pellitteri, mi imbatto all'improvviso in Molti si azzuffavano. Ti aggredivano per una parola scortese o anche soltanto per un'occhiata. Erano fuori di sé per cosa gli era successo e se la prendevano con chiunque gli capitasse a tiro.
Sono un lettore vorace, di quelli che vanno forse troppo in fretta. Nonostante ciò, quando inciampo in una  minuscola cacofonia - mi si passi il termine - mi blocco e rileggo. Come in questo caso.
Forse meglio sarebbe stato: Erano fuori di sé per cosa era successo e se la prendevano con chiunque capitasse a tiro.
Ma è solo la mia opinione.

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