qui "racconti" la vita di una persona defunta, giusto?Non esattamente. La poesia è abbastanza intima, funge da specchio sia per me che per i lettori, perciò andrebbe anche bene un'interpretazione diversa dalla mia. Qui, la persona è viva, ma ci sono diversi modi di morire che differiscono da essere o meno defunti. La linea che funge da confine tra una vita che si vive e una vita in cui si muore qui è assai assottigliata e anzi:
di pelle avulsii sentieri, qui, sono di pelle avulsi e di cieli chiusi. Il cuore della poesia è proprio racchiuso della strofa che ti ha convinto meno, regge come una sorta di gancio concettuale tutta la scena racchiusa:
di cieli chiusi.
S'è detto di fantasmisi è sull'orlo di un burrone, dopo aver investigato di cosa "vivevo" in ogni strofa ci si accorge che quello stesso "vivevo" è fatto di un tipo d'oscurità che rimanda, appunto, alla morte e ai suoi fantasmi. I vari richiami ne approfondiscono un lato: le ombre, i richiami, i corvi, per poi concludere proprio con i fantasmi. Guardando con queste linee intrecciate dentro di sé verso il fondo del burrone, la consapevolezza che vi giace è che i fantasmi non sono solo quelli del passato, non è una faccia della medaglia e quando si uccide il proprio futuro diventa anche una distrazione: per far finta che non ci siano, lì sotto, tutti i fantasmi che non sono potuti essere. La mente d'esordio e commedia mente a se stessa ai bordi del dramma.
dietro e non avanti,
quanto si sbaglia
quanto si inganna
la mente d'esordio e commedia
ai bordi del dramma.
per antichi graffi intendi i segni delle lingue antiche? tipo i geroglifici o le stesse incisioni nelle caverne? dimmi tu se sbaglioAntichi graffi è un'immagine ibrida: un tempo si pensava che la parola fosse magica, che possedesse un potere, una concezione molto antica (tribù, per intenderci), ho preso ciò è l'ho fuso con i graffi che sono la traccia, seppur non visibile se non attraverso la scrittura e le parole, di dolori che hanno un potere che, se sfruttato, diventa un potenziale per far sbocciare qualche cosa anche ai bordi del buio.
Statistiche: Inviato da BollaDiSapone — lun mar 18, 2024 12:04 pm
Finita a pezzi assieme agli stipitiIn questa quartina il verso pregevole e molto poetico è la similitudine della casa con le ossa. Già si comincia a mettere a fuoco un evento preciso e anche la prima quartina acquista una luce diversa.
al cemento con cui era fissata,
salda e fiera,
alle ossa della tua casa.
In un rombo stavano i suoi passiA questo punto é chiaro che colui che è entrato senza bussare è il terremoto ben rappresentato dal “rombo” dei suoi passi e dagli altri eventi collaterali.
tra il tintinnio di vetri e di oggetti di casa;
nella forza possente con cui rimestava
le viscere della terra.
Dai dolci sogni ti ha strappato,In questa quartina torna di nuovo il cronista un narratore che racconta i fatti accaduti di notte. La parola schiamazzi non mi soddisfa troppo penso che grida sarebbe stata più centrata e potente considerato anche che in questo caso vince la narrazione sulla poesia.
agli schiamazzi di figli e di lei, chiuso
buttato per strada senza neanche un secondo
per raccogliere le tue gioie.
Non hai più una tana, una vita, un amore,Molto forte la chiusa con tutto il dolore e il senso di smarrimento che trasmette (quasi una prosa poetica in questa quartina).
ma solo tanti ricordi, che ti assalgono, ora,
mentre vaghi tra le polveri e le pietre
le uniche che si sono salvate
al suo passaggio.
Statistiche: Inviato da @Monica — lun feb 26, 2024 6:15 pm
Statistiche: Inviato da A Silent Kotobi — dom feb 25, 2024 10:13 pm
Vivevo di cose sepolteDa quello che si intuisce nell'ultima strofa, che da' in pratica una sorta di rivelazione sul senso del testo, qui "racconti" la vita di una persona defunta, giusto? In ogni caso buona strofa non cambierei niente a livello di senso e di lessico. Forse avrei aggiunto una virgola alla fine come sopra, poiché anche leggendo a briglia sciolta tendo a soffermarmi più tempo su "sentieri" ma credo tu abbia scelto apposta questo setting per evitare un ritmo sincopato.
sui fondi dei burroni
col capo mesto
di chi non ha ragioni
di chi sosta sull'orlo
cucito addosso ai sentieri,
di pelle avulsi
di cieli chiusi.
Vivevo di ombre nefasteStrofa che presa singolarmente sembra più criptica di quella precedente, e infatti spero tu mi deluciderai in merito: ogni strofa ci parla di un " "fantasma" o tutte, 4 esclusa, parlando della stessa persona? niente da segnalare qui.
dal delicato ombreggio
di chi sa sfumare il buio
e svuotarne tesori e leggende.
Vivevo di richiami e corrispondenzeMolto bella l'immagine all'ultimo verso, l'unica cosa che mi stona, nel senso che a me non ha dato l'impatto giusto è "magia di antichi graffi". Forse ho capito cosa volevi far passare (per antichi graffi intendi i segni delle lingue antiche? tipo i geroglifici o le stesse incisioni nelle caverne? dimmi tu se sbaglio) però se ciò che credo è giusto non ci sono arrivato in modo immediato durante la lettura. Quindi in quel caso riformulerei il verso o cambierei "graffi".
voci interrotte e dal timbro fugace
di chi teme della parola il potere
come magia di antichi graffi
su schiere di schiene di solchi e scavi.
Vivevo seduta tra i corvi,Anche qui il secondo verso non ha un ritmo armonioso, aggiungerei una piccola pausa. Bella la descrizione indiretta degli "avventori" dei fiori.
mi portavano fiori appassiti
e grigiori modesti
di chi va oltre le albe
di chi mangia i colori.
S'è detto di fantasmiOnestamente, nonostante dia qualche risposta quest'ultima strofa è quella che mi ha convinto di meno, soprattutto gli ultimi 4 versi: mi sembrano troppo staccati dal "mood" del resto della poesia. Non so se sia voluto, anche qui mi dirai tu, però a primo impatto mi ingarbugliano il senso senza un vero e proprio sentiero da seguire, sembrano come appartenere a un altro componimento e inseriti dopo, nonostante suonino bene. Infatti non sono riuscito a cogliere in pieno il senso finale della poesia.
dietro e non avanti,
quanto si sbaglia
quanto si inganna
la mente d'esordio e commedia
ai bordi del dramma.
Statistiche: Inviato da A Silent Kotobi — dom feb 25, 2024 10:00 pm
Statistiche: Inviato da BollaDiSapone — mer gen 24, 2024 5:28 pm
Statistiche: Inviato da Poeta Zaza — mer gen 24, 2024 5:04 pm
Statistiche: Inviato da Nightafter — mer gen 24, 2024 4:57 pm
Statistiche: Inviato da Nightafter — mer gen 24, 2024 4:54 pm
Statistiche: Inviato da Ippolita — mar gen 23, 2024 7:52 pm
alle ossa della tua casa.Questo verso è uno dei motivi per cui la poesia, di fatto, mi è piaciuta. La scena che si era creata nelle mente è d'un tratto mutata, pelle ed edificio si sono miscelati assieme in un modo macabro e marcato. Ho proprio immaginato una persona fatta sia di pelle che di mattoni, molto spesso siamo sia il nostro corpo, e tutto ciò che comporta con esso, e sia il contenuto di certe costruzioni e certi mattoni.
In un rombo stavano i suoi passiL'improvviso qui sembra un terremoto che scuote ogni cosa, forse nell'immagine c'è davvero, forse è in senso metaforico, ma già che ci si pone la domanda è per me un bel risultato. Ci ho visto più cose in una, la poesia sa essere un ottimo "recipiente" per plurime manifestazioni, mi affascina anche per questo.
tra il tintinnio di vetri e di oggetti di casa;
nella forza possente con cui rimestava
le viscere della terra.
mentre vaghi tra le polveri e le pietreRimangono solo macerie. Polvere e pietre. Non è più niente, eppure significa tutto.
le uniche che si sono salvate
al suo passaggio.
Statistiche: Inviato da BollaDiSapone — dom gen 21, 2024 6:23 pm
Statistiche: Inviato da BollaDiSapone — dom gen 21, 2024 1:02 am
Molti bambini corronoQui, sembra un occhio che guarda e dipinge ciò che vede, non c'è ancora partecipazione, ma un distacco che funge da pre-fusione. I bambini con la loro gioia, con la loro dose di caos, vivacità, offrono la mano. Cosa sia rinascere, qual senso possa avere cambia da persona a persona e non è detto che sia definibile con quella stabilità tipica delle soste, dei traguardi. Spesso è solo un momento di esordio che si diffonde a macchia d'olio, che sfugge e schizza come quei bambini che ridono.
schizzano
molti bambini ridono
scivolano ridono
m'offrono la mano
molti bambini osservanoIl distacco di cui parlavo, qui, è come un fluire che si appiccica alle ciglia. La crescita come privazione di euforia, di quella spensieratezza che, almeno in teoria, esplode nei bimbi e s'irradia. L'osservazione che mi sento di fare come tentativo di arricchimento è che i bimbi non sono speciali solo perché ridono, ma anche per come piangono, per come si sbucciano le ginocchia e per come si tirano le croste curiosi di cosa ci sia sotto. Le lacrime dei bimbi sono lacrime ottimiste da cui nascono sorrisi indifesi, di quei viaggiatori che navigano senza sapere come si fa a salpare. L'ho pensato per quei salti, ci ho visto questo in quei salti lì.
se i miei occhi piangono
sospirano
molti bambini saltano
fino alle mie ciglia
ridono e asciuganoC'è una linea sottile che funge da confine e insieme unione, quella che definirei una fusione tra te e i bambini, ma allo stesso tempo con la conservazione di chi siamo, di chi siamo stati e di chi potremmo essere. Come rinascere senza la consapevolezza, seppur disarmante, legata alla nostra morte e al nostro "passare"?
i miei occhi ridono
intrecciano le dita
scuotono le braccia
sollevano ridono
saltano giocano
cantano ridono
i miei occhi
Statistiche: Inviato da BollaDiSapone — dom gen 21, 2024 12:50 am
Statistiche: Inviato da Ippolita — mar dic 19, 2023 3:21 pm
Statistiche: Inviato da Nightafter — lun dic 18, 2023 11:58 pm
Statistiche: Inviato da confusa — lun dic 18, 2023 10:22 am